L’evento finale del progetto che ha coinvolto centinaia di imprese in corsi di formazione finanziati dalla Commissione Europea si è tenuto a Milano presso il Makers Hub
MILANO. Si è tenuto il 19 e 20 luglio l’evento finale del progetto Design for Enterprises, che ha coinvolto centinaia di imprese in tutta Europa in corsi di formazione gratuiti finanziati dalla Commissione Europea con l’obiettivo di trasferire l’innovazione design-driven a PMI e soggetti intermediari. Il programma triennale dei corsi ha consentito di indagare come l’innovazione basata sul design può diventare la chiave per migliorare la competitività, l’efficienza e la sostenibilità delle PMI europee. I corsi sono stati personalizzati per migliorare le capacità delle PMI in materia di design management e per consentire a soggetti intermediari dello sviluppo aziendale, come ad esempio la rete Enterprise Europe Network, di renderli futuri formatori per altre realtà produttive.
Il programma di formazione è stato centrato sul design, inteso sia come nuovo punto di vista sul prodotto/servizio, sia come elemento chiave nelle strategie per sviluppare una PMI nel mercato globale di oggi. Ulteriori approfondimenti hanno riguardato l’importanza della comprensione delle nuove tecnologie, lo studio delle organizzazioni e l’analisi delle tendenze culturali nei modelli di business. In altre parole un corso che ha messo da parte i metodi e le tecniche per aggiungere appeal a prodotti e servizi e che ha aperto e condiviso approcci innovativi per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti. Questa, secondo i tre partner del progetto, RINA, MIP e ADI, rappresenta la chiave del successo, presente e futuro, per le imprese europee.
Il progetto, avviato nel 2016, ha registrato numeri importanti. Da settembre 2016 ad aprile 2018, infatti, sono stati organizzati 43 corsi in tutta Europa, 27 dei quali di tipo “short” e 16 di tipo “full”, per un totale di 769 partecipanti. Dai dati in nostro possesso, il corso più partecipato è stato quello di Reykjavik con 40 registrazioni. Il 49% dei partecipanti ha ritenuto il corso eccellente, il restante 51% lo ha valutato “nella media” o “sopra media”. Molto interessante anche il livello di gradimento dei casi studio sulla design-driven innovation, dove a farla da padrone sono stati Nintendo (con i pluricelebrati sistemi di controllo del progetto Wii) e Philips (con la sempreterna Ambient Experience), seguiti a livello comunitario dalle italianissime Lago e Loccioni, eccellenze di provincia che hanno registrato un gradimento generale rispettivamente del 15% e dell’11%. Molto apprezzata anche la durata dei corsi e buona, a detta degli utenti, l’esperienza d’uso complessiva della piattaforma online.
Esiste comunque, in ogni cosa, l’altro lato della medaglia. Gli aspetti meno brillanti dell’iniziativa, a nostro avviso, risiedono in due fattori. Da un lato, l’aver presentato casi studio datati (probabilmente causato dalla necessità di organizzare e uniformare il materiale didattico in fase di presentazione del progetto e non di erogazione delle attività formative). Dall’altro, la scarsa attitudine ad implementare la design-driven innovation nelle imprese che hanno inviato i loro rappresentanti: basti pensare che il 79% degli intervistati non saprebbe come avviare questo processo di valorizzazione delle competenze apprese all’interno dei corsi nei rispettivi luoghi di lavoro.
Design for Enterprises è la riprova che l’Europa si costruisce altrove, sul confronto e sulle esperienze. Infatti, alla domanda su quale fosse la sessione del corso (full) ritenuta maggiormente utile, la prima risposta non generica fornita dai partecipanti è stata: «sharing ideas with other companies!».