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Alessandro ColomboWritten by: Patrimonio Progetti

GES-2, step 1: se una mattina d’ottobre a Mosca…

GES-2, step 1: se una mattina d’ottobre a Mosca…

Sopralluogo al cantiere di Ges-2, l’ex centrale elettrica che su progetto di RPBW diventerà sede della russa V-A-C Foundation

 

MOSCA. In una piovosa mattina di ottobre può capitare di trovarsi con piedi sprofondati nel fango sull’isola in mezzo alla Moscova, di fronte al Cremlino. Può capitare se state visitando il cantiere che darà una sede moscovita alla V-A-C Foundation.

Nata nel 2009 dalla visione di Leonid Mikhelson e sotto la direzione di Teresa Iarocci Mavica (leggi la nostra intervista), la V-A-C Foundation (Victoria – the Art of being Contemporary) trova, con un atto di coraggio e una grande forza propositiva, nell’ex centrale elettrica GES-2 da poco dismessa (2014) la sede naturale e centralissima per un luogo di produzione e comunicazione dell’arte contemporanea in Russia affidandone il progetto a Renzo Piano che, con il suo Building Workshop, non è certo nuovo a questo tipo di operazioni. Ma probabilmente anche per un architetto abituato alle più grandi e migliori occasioni sul mercato globale, questa dell’isola è un’opportunità più che unica che il nostro Senatore ha affrontato con grande entusiasmo, (a quanto è dato sapere), e con freschezza e creatività, a quanto è dato vedere nel progetto che si sta realizzando.

Architettura figlia di quel momento della storia che riservava alle strutture produttive le migliori attenzione e qualità del progetto, la centrale costruita fra il 1904 e il 1907 è uno straordinario spazio a navata con copertura a falde che, svuotato del suo interno fatto di macchine, turbine e serbatoi (quasi un organismo privato delle viscere) è una impressionante cattedrale che chiede solo di essere riadattata a nuovi usi produttivi: alla produzione dell’arte che, in una grande e moderna città quale Mosca, è importante quanto quella di energia di un tempo. L’arte è alimento della vita urbana, alimenta i flussi delle persone che potranno raggiungere il nuovo polo posto in posizione più che centrale tra il Cremlino e la Chiesa del Cristo Salvatore, così come l’energia elettrica qui prodotta un tempo alimentava i mezzi pubblici della città.

Le solide pareti perimetrali in mattoni si fondano profonde nella terra umida e gli scavi per la realizzazione dei piani interrati le mettono a nudo quasi senza bisogno di sottofondazioni. La struttura metallica che regge la copertura è ora isolata e “galleggiante” nel grande vuoto interno, sostenuta da strutture provvisionali in acciaio che spariranno, ma che già fanno intuire la nuova macchina che si andrà ad impiantare nello spazio interno e testimoniano una cura e un amore verso la preesistenza che fino a poco tempo fa non erano certamente scontati in una città comunque, anche oggi, alla ricerca di un difficile equilibrio tra tradizione e innovazione, passato e futuro, preesistenza e sviluppo. Le ciminiere, che una volta svettavano alte ad emettere i propri fumi, sono ancora presenti e pronte ad assolvere il nuovo compito nel bilancio energetico promesso più che sostenibile della nuova “fabbrica” dal tetto in vetro e la cui apertura è prevista nel 2019.

Un progetto la cui realizzazione segna, una volta di più, il ritorno della grande architettura italiana a Mosca.

Il progetto

La vecchia centrale elettrica GES-2 ospita il nuovo sito della V-A-C Foundation (dedita alla promozione, produzione e sviluppo dell’arte contemporanea in Russia), nel cuore del distretto di “Krasny Oktyabr”, Ottobre Rosso, dove l’iconica fabbrica di cioccolato in mattoni rossi ha guidato la riconversione del luogo da industriale ad area di elezione per il design in città. Costruita tra il 1904 e il 1907 su progetto degli architetti Vasilij Bashkirov e Vladimir Sukhov, la centrale sorge a due passi dal Cremlino ed è accanto alla “Dom na naberezhnoj”, la tristemente nota Casa sul lungofiume simbolo dell’era staliniana. La struttura, l’entrata e la facciata preesistenti vengono recuperati, mentre internamente l’edificio avrà spazi collocati su differenti livelli. La superficie complessiva del nuovo hub culturale abbraccia una piazza quadrata da 150 metri di lato, organizzata in 4 poli principali: Civic, Welcoming, Exhibition ed Education. Le prime due aree saranno liberamente accessibili e ospiteranno un giardino esterno caratterizzato da una foresta di betulle, una piazza, spazi funzionali e di servizio come libreria, bookshop, caffè e ristoranti, oltre ad un auditorium e spazi per installazioni. L’area Exhibition vedrà le varie gallerie di dimensioni flessibili per le differenti installazioni. La zona Education sarà destinata alla Curatorial Summer School, residenza per artisti. Il complesso sarà completato dall’anfiteatro naturale che sorgerà attorno all’edificio, e dalla riconfigurazione del ponte che mette in comunicazione l’isola con la città all’altezza della Chiesa del Cristo Salvatore.

V-A-C Foundation

Fondata a Mosca nel 2009 dal magnate russo Leonid Mikhelson e dall’attuale direttrice Teresa Iarocci Mavica, è dedicata alla promozione della cultura contemporanea russa attraverso l’organizzazione di mostre e di programmi educativi. La V-A-C Foundation vede la produzione artistica come sua attività centrale e ha negli anni stabilito solidi rapporti e collaborazioni con altre istituzioni internazionali quali la White Chapel Galery di Londra, l’Art insitute of Chicago e la Biennale di Venezia. Nel maggio 2017 la Fondazione ha aperto nella città lagunare la propria sede presso Palazzo delle Zattere, affacciato sul canale della Giudecca, dove sabato 25 novembre ha inaugurato la sua seconda proposta espositiva “The Electric Comma” (fino al 31 marzo 2018).

 

In copertina: L’ex centrale Ges-2 a Mosca. Foto Ivan Erofeev

Autore

  • Alessandro Colombo

    Nato a Milano (1963), dove si laurea in architettura al Politecnico nel 1987. Nel 1989 inizia il sodalizio con Pierluigi Cerri presso la Gregotti Associati International. Nel 1991 vince il Major of Osaka City Prize con il progetto: “Terra: istruzioni per l’uso”. Con Bruno Morassutti partecipa a concorsi internazionali di architettura ove ottiene riconoscimenti. Nel 1998 è socio fondatore dello Studio Cerri & Associati, di Terra e di Studio Cerri Associati Engineering. Nel 2004 vince il concorso internazionale per il restauro e la trasformazione della Villa Reale di Monza e il Compasso d’oro per il sistema di tavoli da ufficio Naòs System, Unifor. È docente a contratto presso il Politecnico di Milano e presso il Master in Exhibition Design IDEA, di cui è membro del board. Su incarico del Politecnico di Milano cura il progetto per il Coffee Cluster presso l’Expo 2015

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Last modified: 5 Novembre 2019