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Sofia NanniniWritten by: Reviews

Cesare Leonardi, una vita per l’architettura

Cesare Leonardi, una vita per l’architettura

Modena omaggia il poliedrico progettista con una retrospettiva organizzata in due sedi cittadine

 

MODENA. La difficoltà dell’esibire l’architettura, e l’accentramento mediatico verso i grandi musei, fanno sì che le mostre d’architettura siano spesso deludenti e che i pochi esempi magistrali siano riservati ai grandi collettori d’esposizioni. Per questi (e tanti altri) motivi, la mostra «Cesare Leonardi. L’architettura della vita» esce da questo panorama più o meno monotono e fa parlare di sé. Curata da Andrea Cavani e Giulio Orsini, la prima retrospettiva monografica sull’architetto modenese ha un impatto urbano sulla città natale di Leonardi, estendendosi su due diverse sedi: la Palazzina dei Giardini e il Palazzo Santa Margherita.

Organizzata da una collaborazione sinergica tra la Galleria Civica di Modena, la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e l’Archivio Architetto Cesare Leonardi (che dal 2010 ne promuove l’opera), la mostra narra l’eclettica vitalità progettuale dell’architetto (classe 1935 e allievo di Ludovico Quaroni, Adalberto Libera e Leonardo Savioli), che nel corso della sua lunga carriera ha esplorato le gioie del progettare navigando tra numerose discipline, dalla fotografia alla botanica, con salti di scala che vanno dal design all’urbano.

Nella Palazzina dei Giardini, l’allestimento è ordinato e rigoroso e accompagna il visitatore alla scoperta dei progetti nati dalla collaborazione ventennale con Franca Stagi: alcune architetture (tra le tante: il Centro nuoto di Vignola e il restauro della chiesa di San Carlo a Modena) e molto design (tra cui le celebri poltrone Nastro, Eco e Dondolo prodotte per Bernini). Non solo: la vitalità dello studio Leonardi-Stagi si è spinta oltre, verso sperimentazioni grafico-botaniche (è noto il volume L’architettura degli alberi, del 1982) e visioni urbane, dalla proposta per il cimitero di San Cataldo ai progetti per il parco della Resistenza e il parco Amendola a Modena.

Nella seconda sede della mostra, presso il Palazzo Santa Margherita, vi è un cambio del paradigma espositivo: il rigore tipico di un museo d’architettura si perde e si entra in un ambiente caotico e casalingo che rispecchia il caos creativo dello studio di Leonardi. Faldoni, tele a olio, schizzi e modelli lignei occupano le pareti, mentre il vuoto centrale è popolato da un’infinità di «Solidi», elementi d’arredo in legno d’abete che artigianalmente Leonardi compone per formare sedute, tavoli, sgabelli, armadi – innumerevoli e giocose variazioni di forma a partire dal medesimo modulo grezzo.

La mostra si conclude con un’ala destinata al lavoro del Leonardi fotografo: dagli esperimenti di «moltiplicazione dello sguardo», che vedono l’uso di griglie e immagini in sequenza, all’imponente lavoro di rilievo fotografico del Duomo di Modena, realizzato tra il 1983 e il 1984. Infine, la serie di fotografie «Attraverso l’architettura», scattate da Joseph Nemeth nel 2017, ritrae il segno delle architetture di Leonardi nel contemporaneo, dalla colorata confusione dello studio dell’architetto ai segni del tempo e dell’uomo sui progetti realizzati.

Cesare Leonardi. L’architettura della vita
a cura di Andrea Cavani e Giulio Orsini
Modena, Palazzo Santa Margherita / Palazzina dei Giardini
15 settembre 2017 – 4 febbraio 2018
Web: mostracesareleonardi.it

Autore

  • Sofia Nannini

    Dottoranda in storia dell’architettura presso il Politecnico di Torino, dove svolge ricerche sulla storia dell’architettura e della costruzione in Islanda tra Ottocento e Novecento.

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Last modified: 10 Ottobre 2017