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Davide VarottoWritten by: Professione e Formazione

Macchine Virtuose: oggetto + produzione per sperimentare il processo

Macchine Virtuose: oggetto + produzione per sperimentare il processo

Il 2017 fissa un punto di arrivo e partenza nel precorso del designer Raffaello Galiotto, che affianca prodotti a lavorazioni e tecnologie

 

VERONA. “Macchine Virtuose” è l’allestimento curato da Raffaello Galiotto il quale, con un gruppo di aziende, sperimenta le potenzialità delle moderne lavorazioni del materiale lapideo. Lo sforzo fatto dal designer nelle passate edizioni di Marmomac giunge a un traguardo importante (o, meglio, fissa un punto di partenza) proponendo quest’anno oggetti di design che sembrano già pronti per una produzione seriale e la commercializzazione, senza rinunciare alla sperimentazione possibile con le più recenti tecnologie di lavorazione: l’allestimento comprende infatti anche brevi filmati che descrivono il processo di ideazione con semplici disegni 3d e di produzione illustrando alcune fasi della lavorazione.

I prodotti presentati sono sedute, vasi e centrotavola, tavoli e lampade progettati da Galiotto con l’ausilio di software parametrici e realizzati in differenti materiali, tutti di provenienza italiana, con tecnologie e processi mirati a ridurre l’utilizzo di materiale, minimizzare gli scarti di lavorazione e ottenere un prodotto che non necessita essere rifinito a mano.

Questo è particolarmente evidente nei progetti Duo e Easy. Le sedute Duo in pietra naturale sono realizzate mediante due tagli a filo diamantato su un blocco di pietra in cui lo schienale sagomato è prodotto contemporaneamente dal taglio per la lavorazione della seduta, mentre nella collezione bagno Easy lo stesso obiettivo si ottiene utilizzando una lavorazione a fresa per realizzare recipienti lapidei con limitato impiego di materiale e tempo di lavorazione.

C’è un notevole risparmio di materia prima rispetto alle lavorazioni tradizionali e in alcuni casi il risultato non è solo l’oggetto progettato, perché lo scarto non viene distrutto bensì diventa un manufatto che, come l’oggetto progettato, può avere un valore estetico. È il caso di Rezzonico, reinterpretazione del classico lampadario in vetro di Murano. L’oggetto ha un diametro di 137 cm e gli elementi che lo compongono sono ottenuti dal taglio water jet di una lastra 70x70x5 cm di marmo Palissandro.

Autore

  • Davide Varotto

    Nato a Padova nel 1968, si laurea in architettura presso lo IUAV di Venezia nel 1995 con relatore Arrigo Rudi; contemporaneamente, frequenta i corsi di industrial design presso la Scuola italiana design a Padova (1991). La formazione successiva alla laurea prosegue con la collaborazione con importanti studi di architettura e design: Enzo Berti (Dolo, VE) e Claudio Caramel (Padova). Partecipa al Salone Satellite, evento collaterale al Salone del Mobile di Milano nel 2000 e 2001, in seguito inizia l'attività legata al design collaborando con alcune aziende fra cui Bellato, Lapalma, Malofancon, MorellatoDesign, Nero3 e attualmente svolge la direzione artistica per il nuovo marchio eforma. Si occupa di architettura, design, grafica e dal 2013 è consulente energetico CasaClima. Partecipa a vari concorsi ed esposizioni di design e architettura ottenendo segnalazioni e premi. Alcuni suoi progetti sono stati pubblicati su riviste di design e architettura.

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Last modified: 2 Ottobre 2017