A Bochum, nel cuore industriale della Ruhr, Martin Bez e Thorsten Kock hanno trasformato la Marienkirche nel foyer d’ingresso alla Filarmonica, realizzata ex novo
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BOCHUM (GERMANIA). Situata nel cuore industriale della Ruhr, la cittadina di Bochum è un centro culturale di primordine e vanta, oltre a una rinomata università, un’orchestra filarmonica di alto livello. Non stupisce dunque che per valorizzare il centro storico, in gran parte danneggiato durante la seconda guerra mondiale, la città abbia deciso la realizzazione di un polo per la musica colta che comprendesse una nuova sede per la Filarmonica e strutture adatte allo svolgimento di concerti ed eventi culturali, oltre ad ospitare la Scuola di musica cittadina.
Il progetto, portato a compimento in soli tre anni sulla centralissima Viktoriastrasse, ha offerto anche l’occasione per salvare dal degrado la Marienkirche, una chiesa in stile gotico che, distrutta dalla guerra e successivamente ricostruita, era stata in seguito sconsacrata e abbandonata in attesa di riqualificazione. Il riuso di edifici religiosi per scopi mondani non è certamente una novità nella laica Germania, e la tradizione vanta numerosi interventi anche a firma di nomi illustri; uno fra tutti, quello di Peter Zumthor, autore del rimarchevole museo Kolumba a Colonia, sorto sulle macerie di una chiesa tardogotica, sui cui resti già esisteva una cappella votiva disegnata da un guru dell’architettura tedesca, Gottfried Boehm.
Martin Bez e Thorsten Kock, gli autori del progetto a Bochum, non sono altrettanto famosi ma hanno qui offerto una notevole prova d’abilità nel far dialogare le forme del passato con i principi del linguaggio razionalista. La ricerca di un ordine compositivo che conciliasse funzionalità, proporzione e valori estetici ha portato alla realizzazione di un complesso architettonico nel quale l’edificio religioso ritrova un ruolo centrale dal punto di vista storico-urbano, senza trascurare i contenuti di piena fruibilità necessari alle odierne esigenze progettuali. Punto di partenza del progetto e sua fonte d’ispirazione, la chiesa risulta integrata nella totalità del nuovo centro, del quale costituisce solo un frammento, seppur essenziale.
Posizionata al centro del complesso, essa funge da foyer d’ingresso e da punto di snodo tra i nuovi corpi di fabbrica che le si contrappongono per forma e colore: due parallelepipedi che simmetricamente la affiancano con sviluppo longitudinale e, a seconda delle funzioni ospitate, danno luogo ad inattesi salti di quota che caratterizzano ulteriormente l’insieme e ne accentuano la visibilità nel tessuto urbano. Un rivestimento di klinker chiaro distingue i nuovi volumi e ne alleggerisce la struttura, offrendo un forte contrasto cromatico con il rosso delle murature dell’edificio storico. File regolari di finestre di grandi dimensioni permettono il passaggio della luce naturale in tutti gli ambienti e ne aumentano il livello di comfort e fruibilità interna, quest’ultima garantita anche da una distribuzione razionale degli spazi e da un facile orientamento. La medesima ricerca di funzionalità ha ispirato i progettisti nella riqualificazione della chiesa che, oltre al foyer, accoglie una spettacolare sala da concerto per oltre mille persone. Pannelli di legno chiaro rivestono le pareti assicurando un’acustica perfetta, mentre una leggera pendenza della sala offre visibilità ottimale da ogni ordine di posti. E’ stato infine riservato alle attività della Scuola di musica lo spazio absidale della chiesa, trasformato oggi in una sala multifunzionale ad alta tecnologia, un ambiente antico ricco di suggestione nel quale il passato dialoga con il futuro.
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germania , restauro , rigenerazione urbana
Last modified: 10 Maggio 2017