Riceviamo e pubblichiamo una memoria dall’Ordine degli Architetti P.P.C. di Asti
Consigliere dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Asti dal 1978 al 1990 prima, e presidente dal 1990 al 1994 poi, l’attività professionale di Giulio Balbo è stata contraddistinta dalla propensione al progetto architettonico, in bilico tra Razionalismo ed Espressionismo. Allievo di Ottorino Aloisio e di Mario Passanti, Balbo trova nell’utilizzo del cemento armato a vista una via pratica per coniugare libertà formale a plasticismo scultoreo, affascinato dalle opere di Le Corbusier e del Premio Pritzker Gottfried Böhm. La conoscenza personale del maestro tedesco lo influenza nell’azione, trovando fondamento nel suo animo di scultore, già germogliato in tenera età grazie alla frequentazione dell’ebanista e scultore Felice Tosalli.
A Balbo si devono edifici sia privati che pubblici, tra cui la palestra dell’Istituto Tecnico “Giobert” di Asti (1979-1985), la Sala consigliare polivalente del Comune di Castelnuovo Don Bosco (1987) e la Casa di riposo ad Albugnano (1996), contraddistinte dall’uso di un linguaggio che afferisce alla corrente internazionale del Brutalismo. Tra queste opere la più nota è il Municipio di Roccaverano (1979-1983), dibattuta tra alterne fortune che gli sono valse anche le attenzioni della critica nazionale di settore, tra cui “L’architettura. Cronache e Storia” diretta da Bruno Zevi e “Il Giornale dell’Architettura”.
Tra le passioni che lo animavano si annovera anche quella per la pittura e, maggiormente, per la scultura, condotta anche attraverso figure in bassorilievo in muri di contenimento come a San Marzanotto (1987) e di figuranti del Palio a Calliano (1994). Influenzato dalle ricerche di Arnaldo Pomodoro e Franco Garelli, nonché dalla frequentazione della designer Paola Navone, l’interesse è sfociato nella produzione di opere prevalentemente in metallo, oggetto di una asta-mostra antologica tenutasi presso la Casa d’aste “Meeting Art” di Vercelli, nel gennaio 2017.
L’Ordine degli Architetti di Asti si stringe attorno alla famiglia di Giulio, esprimendo il proprio cordoglio e l’affettuosa vicinanza per la grave perdita del caro collega.
Il Municipio di Roccaverano nel suo aspetto originario e dopo l’intervento di camouflage nel 2013