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Written by: Design

AccelerHealth, il design medicale va più veloce

AccelerHealth, il design medicale va più veloce
La domanda di design delle startup operanti nel settore è ancora saldamente legata al miglioramento degli aspetti produttivi e dei servizi di approccio al mercato

 

Nella costruzione di un piano editoriale, capita, durante la sua attuazione, di assistere a una serie d’intrecci difficilmente immaginabili; utili, come nel caso che andremo a raccontare, a rinforzare le motivazioni di base che hanno dettato la selezione di alcuni indirizzi rispetto ad altri. Dare spazio concreto al design medicale e provare a sbirciare criticamente nel mondo delle startup sono due scommesse ancora in rodaggio.

Arriva così, a conferma della premessa, la notizia che in Puglia si è recentemente concluso un laboratorio di accelerazione d’impresa, AccelerHealth, dedicato a sette startup operanti nei settori dell’innovazione medica, delle biotecnologie, dell’automazione e dei nuovi dispositivi e materiali.

AccelerHealth è un laboratorio organizzato da Tecnopolis, società impegnata nella gestione di servizi tecnologici all’interno del Parco scientifico-tecnologico di Valenzano (Ba), in collaborazione con il Cetma, organismo di ricerca e tecnologia di Brindisi. Le startup attive nel settore dell’healthcare (Biofaber, Digita, Fluidia, Nextome, Nextroid Studio di Ingegneria, Optogenix, Plusimple) sono state selezionate attraverso un bando, grazie al quale hanno potuto beneficiare di servizi di mentoring e coaching basati su percorsi di assistenza sia collettivi che one-to-one.

Il supporto offerto alle imprese ha riguardato le seguenti strategie: identificazione dei punti di forza e debolezza del proprio prodotto/servizio; valutazione della corretta porzione di mercato da aggredire e delle migliori soluzioni da adottare per consolidare il proprio prodotto/servizio; attrazione dell’interesse di investitori esterni, favorendo così il processo di accelerazione. In particolare, il percorso ha previsto un’attività di audit, avviata mediante compilazione preliminare di un mission statement e completata con un’analisi approfondita di ciascuna voce durante gli incontri one-to-one, e un’attività di supporto alla preparazione di un pitch.

Dal laboratorio sono arrivate una serie di conferme, così come alcune sorprese che dovrebbero far riflettere su quanto arduo o spesso improvvisato sia il percorso di un’idea che, oggettivamente, sembra dotata di grandi potenzialità. Parliamo innanzitutto di TRL, ovvero il grado di maturità tecnologica, che in alcuni casi sfiora il livello massimo (TRL9) e in altri si ferma molto più in basso (TRL3). Questo significa che nella maggior parte dei casi sono stati già implementati alcuni prototipi fisici, testati però solo a livello di laboratorio, o validate le prime release dei software.

Il dato più sorprendente riguarda la protezione della proprietà industriale. Solo il 14% è in possesso di un brevetto, mentre quasi il 30% invece non ha ancora affrontato il problema della tutela; aspetto abbastanza grave per imprese altamente innovative destinate a competere in ambienti multi-aggressivi.

È stato chiesto infine alle startup d’identificare quali fossero le aree d’interesse per l’introduzione di servizi di design. Gli ambiti propri delle aziende strutturate sono stati trascurati e tra questi non sono d’interesse gli studi sul branding, sulla promozione, sul packaging o relativi agli aspetti organizzativi aziendali. In altre parole, le startup pugliesi (ma il discorso vale per la stragrande maggioranza di quelle censite in Italia), hanno evidenziato interesse a migliorare i propri prodotti e servizi ponendo l’attenzione sugli aspetti produttivi e dei servizi, in termini di product design o styling, service design, industrial design, engineering design, user experience e user interface. Anche presentare correttamente il proprio prodotto diventa importante e quindi tutti gli aspetti legati al design di displays, retail-shop, environment, point of information/point of sale, digital & multimedia design.

 

Il rapporto completo può essere richiesto gratuitamente ai seguenti indirizzi: Luca Rizzi (luca.rizzi@cetma.it); Sarah De Cristofaro (sarah.decristofaro@cetma.it); Alina Maddaluno (a.maddaluno@tno.it)

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Last modified: 28 Novembre 2016