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Daniele CampobenedettoWritten by: Biennale di Venezia

Francia: “Nouvelles du Front, Nouvelles Richesses”

Francia: “Nouvelles du Front, Nouvelles Richesses”

VENEZIA. Gli architetti francesi vanno alla ricerca delle nuove ricchezze del loro territorio. Come già annunciato da Frédéric Bonnet e dal collettivo Ajap 14, il padiglione transalpino raccoglie il lavoro di selezione tra centinaia di progetti che ricercano soluzioni minute e spontanee ai problemi delle comunità locali. Un programma ambizioso se si considera la forte carica istituzionale che il ministero di Parigi proietta sull’evento veneziano, facendo spesso prevalere le grandi operazioni pubbiche sulle piccole esperienze nate dal basso. E in effetti anche questa volta, nonostante l’energico discorso di apertura del curatore, il sapore istituzionale non viene coperto dalla vinaigrette partecipazionista.

Sono i territori ordinari ad aprire il percorso, mettendo l’accento sulla ricerca di quotidianità. La seconda sala, intitolata “Racconti”, testimonia sei processi portati avanti con il contributo di architetti, istituzioni e imprese, restituendone la concretezza attraverso i modelli degli edifici progettati. La materialità dell’architettura entra in gioco solo nella terza sala, nella quale il “saper fare” viene riassunto nei materiali della costruzione, riflesso allo stesso tempo delle competenze portate dagli abitanti e delle realizzazioni vere e proprie. A completare il quadro dello sforzo onnicomprensivo di Bonnet, intervengono i progetti che provengono da scuole e Maison de l’architecture, figli di riflessioni che non lasciano troppo spazio alla teoria.

Il concorso per la scelta del curatore aveva aperto una procedura nuova nel rigido sistema francese, e forse ha alzato le aspettative verso un lavoro che, pur avendo un certo appeal, avrebbe potuto giocare di più sulla sua stessa rappresentazione.

Nonostante le solite rigidità francesi, tra i progetti selezionati si trovano idee pragmatiche, forse meno evocative delle ricerche astratte dei vicini svizzeri qui in Biennale ma che si prestano alla copia da parte di architetti in cerca di idee.

Commissario: Institut Français, ministère de la culture et de la communication ‐ direction générale des patrimoines Curatore: Frédéric Bonnet‐OBRAS e AJAP 14 (PNG, Boidot & Robin, Studio 1984,Studiolada, Boris Bouchet, Claas architectes, R Architecture, NeM / Niney et Marca architectes) Sede: Giardini

Autore

  • Daniele Campobenedetto

    Nato a Torino nel 1986, è architetto e ricercatore. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica presso il Politecnico di Torino e in Architettura presso l’Université Paris Est. Dal 2015 è docente a contratto in progettazione architettonica e urbana presso il Politecnico di Torino. La sua attività esplora in particolare le trasformazioni urbane attraverso ricerche svolte a Parigi, Shanghai e Torino. Collabora come libero professionista con diversi studi e istituzioni su progetti architettonici e di ricerca.

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Last modified: 28 Maggio 2016