Il Comune annuncia l’avvio dei lavori di riqualificazione del comparto del Palazzo del cinema e del casinò, con l’area pertinenziale scenario di uno dei più clamorosi ed esosi incompiuti nazionali
VENEZIA. Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa rilasciato dal Comune a fine anno. Non vogliamo ripercorrere l’intera quanto tristissima vicenda: ne uscirebbe un volume, ma per farsi un’idea si possono ricomporre varie tessere attraverso i numerosissimi documenti rintracciabili in rete. Premettiamo solo qualche considerazione, inerente una sconfitta su molteplici fronti: per l’architettura, con due concorsi internazionali per il nuovo palazzo del Cinema (nel 1991 e nel 2004) rimasti lettera morta; per le politiche urbane a scala locale e nazionale (incapacità previsionali di spesa e fallimento del programma per le celebrazioni del 150° dell’unità d’Italia, nonostante la presenza di soggetti attuatori ad hoc); per i conti pubblici (37 milioni per l’avvio dei lavori che, dal 2008, ci hanno consegnato lo scavo dell’ormai famoso «buco della vergogna»; a questi si aggiungono i costi per la sua ricopertura, la penale all’impresa di 2,8 milioni e il costo della riqualificazione stimato in 13 milioni); per l’immagine di Venezia (non crediamo che alla Croisette di Cannes, presso il palazzo dei festival, sarebbe rimasto in bella vista uno scavo di cantiere per – al momento – 8 anni). Qual è il bilancio? Che, sempre al momento, dal 2008 nell’area sono stati abbattuti 132 alberi e ora abbiamo la promessa di realizzare una piazza presumibilmente pronta per l’edizione 2017 della Mostra del Cinema. Se sarà mantenuta (noi saremo attenti osservatori), quanto meno un record da guinness sarà raggiunto: con buona approssimazione, dovrebbe trattarsi della piazza più cara al mondo per costo al metro quadro.
“Buco” del Lido: chiusi tutti i contenziosi e al via da fine marzo i lavori per la riqualificazione dell’area
Il palazzo dell’ex Casinò restaurato e valorizzato, una piazza rialzata, pedonale ma all’occorrenza carrabile in caso di grandi eventi, con giochi d’acqua colorati e intorno una pineta più ampia di quella attuale a disposizione dei cittadini del Lido e non solo come luogo di riposo, svago e socializzazione. Sarà questo il nuovo look dell’area che ogni anno ospita al Lido di Venezia la Mostra del cinema. La delibera con cui la Giunta comunale ha approvato il nuovo progetto preliminare per la riqualificazione del complesso immobiliare, costituito dal Palazzo del cinema, dal Palazzo del Casinò e delle relative aree pertinenziali, è stata presentata questa mattina dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, nel corso del consueto incontro settimanale con i giornalisti.
“I lavori – ha spiegato il primo cittadino – partiranno verso fine marzo 2016, in modo che il “buco della vergogna” sia definitivamente chiuso prima dell’inizio della prossima mostra del cinema. Un passo importante per il rilancio del Lido che ci sta a cuore e che fa parte degli impegni che questa Amministrazione ha preso con i cittadini”.
Tra gli interventi previsti nell’area, una parte riguarda il palazzo dell’ex Casinò, con il recupero statico della facciata lapidea, valorizzata da un’illuminazione monumentale, il rifacimento dell’intonaco, la sistemazione degli impianti elettrici e antincendio, la manutenzione straordinaria degli infissi e l’automazione delle serrande. Nell’area esterna invece, la piazza sarà rialzata di 45 centimetri e rivestita in pietra e sarà ricostruita la scalinata monumentale in travertino, con l’innesto di due nuove rampe laterali, per consentire la mobilità alle persone diversamente abili e il trasporto di installazioni direttamente al primo piano del palazzo. L’importo complessivo dei lavori, la cui durata prevista è di 427 giorni, è di circa 13 milioni di euro, Iva esclusa.
Con il provvedimento approvato nella seduta di ieri viene inoltre autorizzata la stipula dell’accordo transattivo con Ati Sacaim, che chiude di fatto definitivamente i contenziosi ancora aperti con il Comune di Venezia per i lavori precedentemente assegnati e mai realizzati. L’indennizzo riconosciuto, pari a 2,8 milioni di euro, è comprensivo anche dei costi sostenuti dalla ditta per un fermo cantiere durato oltre sei anni.
Venezia, 30 dicembre 2015
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Last modified: 7 Gennaio 2016
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