NAPOLI. L’assegnazione per il progetto della stazione ad alta velocità di Afragola risale al 4 novembre 2003, quando lo studio di Zaha Hadid vinse un concorso internazionale che vedeva la partecipazione tra gli altri di architetti come Peter Eisenman, Rem Koolhaas e Dominique Perrault. Il grande snodo ferroviario, nelle intenzioni, doveva rappresentare la porta del Sud e ricoprire un ruolo di interscambio per i treni che provenendo da Roma avrebbero raggiunto Calabria e Sicilia. La grande struttura, concepita come un immenso ponte sospeso, avrebbe dovuto avere, a lavori ultimati, una lunghezza di circa 350 m per un’altezza di 25 m, con i due ingressi sui versanti opposti per consentire ai viaggiatori di essere canalizzati al meglio verso le principali direttrici di trasporto. A coronamento, presso il livello più elevato della struttura, un grande centro commerciale con copertura vetrata di circa 5.000 mq, avrebbe accresciuto l’offerta di servizi, all’interno di spazi in linea con i più avanguardistici standard bioclimatici.
Al momento, tutte queste restano pure intenzioni, considerando che del generale programma nulla è stato realizzato se non il sistema di fondazione e parte dei pilastri, visibili costeggiando la zona d’intervento. Per comprendere meglio la situazione bisogna spendere alcune considerazioni sulle cause di natura economica che hanno impedito il completamento (o, quanto meno, un inizio concreto) dei lavori.
La chiusura del cantiere era inizialmente fissata per il 2008; la Sacaim, azienda vincitrice, ottenne l’appalto con un’offerta di 59 milioni, circa 10 in meno rispetto ai costi previsti. Vistosa anomalia, considerato il triplicare degli investimenti necessari per il completamento della tratta Roma-Napoli rispetto alle stime iniziali. Le ragioni del ribasso vennero poi chiarite dalla Procura antimafia: fu dimostrato l’interesse dell’allora boss Pasquale Zagaria nel segnalare aziende di fiducia vicine al proprio clan. I lavori, mai terminati, vennero definitivamente sospesi nel febbraio 2012. Solo ad inizio 2014 un accordo tra amministrazioni e Ferrovie dello Stato ha permesso la pubblicazione di un nuovo bando pubblico. È il gruppo Astaldi (tra l’altro già impegnato nella costruzione dell’ospedale del Mare nella zona di Napoli Est che rappresenta un altro esempio di cantiere incompiuto) a vincere la commessa per un valore totale di 61 milioni e un contratto che prevede, entro i prossimi due anni, il completamento dei comparti necessari all’apertura al pubblico della stazione.
Oggi, 13 luglio, alla presenza del ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio e del governatore della Campania Vincenzo De Luca, è indetta una cerimonia ufficiale di apertura cantiere. Nonostante i buoni propositi resta un generale senso di sfiducia nei confronti di un progetto che sembra sempre lontano da una definitiva conclusione.
Articoli recenti
- Modello albanese? Problema architettonico 8 Gennaio 2025
- Yoshio Taniguchi (1937-2024) 7 Gennaio 2025
- Quo vadis architetto? Tre architetti e una villa, la E-1027 6 Gennaio 2025
- Da Koolhaas a Morozzo della Rocca, se la teoria è progetto 5 Gennaio 2025
- Ri_visitati. Le Albere a Trento: sogni, treni e appartamenti vuoti 3 Gennaio 2025
- Il mio commiato al Giornale, miracolo che si rinnova settimanalmente 1 Gennaio 2025
- L’archintruso. Calendario 2025 per architetti devoti 19 Dicembre 2024
- 30 racconti per un anno 18 Dicembre 2024
- Inchiesta: Roma e il Giubileo 18 Dicembre 2024
- Brescia: dalla mostra al museo al territorio 18 Dicembre 2024
- Tobia Scarpa, 90 anni e non sentirli 18 Dicembre 2024
- Salvare Milano ma non sfasciare l’Italia 16 Dicembre 2024
- Reinventare il costruito con il riuso adattivo 16 Dicembre 2024
- “Paesaggi aperti”, per dare valore ai territori 16 Dicembre 2024
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Luca Gibello. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Michele Roda, Veronica Rodenigo, Ubaldo Spina.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. a The Architectural Post, nuovo editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2024 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata
[…] giudiziarie che seguirono l’aggiudicazione sospetta dei lavori alla Sacaim, sulla base di un preventivo di “soli” 59 milioni di euro, accertarono il coinvolgimento del boss della camorra Pasquale Zagaria nell’affare. Da lì al […]