Dal 1979 l’Istituto Regionale Ville Venete (IRVV) è impegnato nella catalogazione, nel restauro e nella valorizzazione delle ville del territorio veneto e friulano; un patrimonio storico, artistico e architettonico che dal 2004 è tutelato per legge (D.Lgs. 22 gennaio 2004 n.42 e s.m.i.). In questi anni sono stati catalogati 4.238 edifici, di cui 3.803 in Veneto e 435 in Friuli Venezia Giulia (il 14% delle ville è di proprietà pubblica o di enti ecclesiastici e l’86% è di proprietà privata) e anche grazie al costante impegno dei proprietari, le attività di conservazione e valorizzazione hanno promosso oltre 1.900 interventi e finanziamenti per più di 290 milioni di euro.
Quello tra la ville e questa fetta di territorio del nostro nord-est è un rapporto profondo e antico, che ha attreversato secoli di storia. Un rapporto che si è in qualche modo incrinato con la decadenza di gran parte del patrimonio di edifici iniziata all’indomani della fine della Serenissima e che assunse dimensioni drammatiche verso la metà del Novecento, in particolare dopo le due guerre mondiali. La battaglia in difesa delle Ville Venete iniziò proprio sul finire degli anni Quaranta per iniziativa di alcuni benemeriti uomini di cultura, di enti ed associazioni locali. Una grande mostra girò instancabile, per anni, per tutte le principali città d’Europa e d’America e fu presentata come “Mostra denuncia” nel 1953 in Villa Contarini Simes a Piazzola sul Brenta.
Il risultato fu confortante: lo Stato, gli enti pubblici, i privati, si avvidero presto dell’immenso significato storico/artistico della civiltà veneta e cominciarono a preoccuparsi della tutela e della conservazione delle Ville. Le necessità erano enormi; le Ville Venete sono quasi tutte di consistenti dimensioni, costituite da complessi quali barchesse, oratori, giardini, rustici e da apparati artistici di gran rilievo. Le sole forze dei privati non erano sufficienti. Sulla spinta di un’opinione pubblica sensibilizzata a tutti i livelli nacque, con legge 6 marzo 1958, n. 243, l’Ente per le Ville venete, quale consorzio tra Amministrazioni provinciali per il turismo delle province di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Udine, Verona, Venezia, Vicenza, al quale lo Stato delegava compiti specifici di tutela attraverso l’intervento economico (mutui e contributi) ma anche di competenza, quali l’espropriazione e la salvaguardia, attraverso la presenza di alcuni Soprintendenti nel Consiglio di amministrazione dell’Ente. Fino ad arrivare al 1979 quando la Regione Veneto e la Regione Friuli Venezia Giulia diedero vita all’Istituto Regionale che, da allora, è impegnato per la promozione della conoscenza e per il miglior utilizzo di questi edifici storici.
Oggi l’impegno dell’Istituto – che è concentrato su più fronti – è notevole nella promozione della conoscenza del territorio veneto, anche attraverso una sempre maggiore accessibilità delle Ville. Questo complesso sistema, un vero e proprio museo diffuso, è espressione forte del territorio: i linguaggi dell’architettura che le ville esprimono hanno ricadute sulla storia, sulla cultura e persino sul futuro dell’area. Per questo motivo l’IRVV incentiva costantemente iniziative volte all’innovazione dello sviluppo culturale ed economico, con un occhio di riguardo ai temi del turismo accessibile e didattico, accompagnando la visita di migliaia di persone – tra le quali molti studenti – e promuovendo la realizzazione di manifestazioni d’eccellenza.
Le ville possono rappresentare un punto di riferimento di primaria importanza, anche in quanto prodotto turistico, nel panorama nazionale e internazionale e possono diventare un sistema capace di rilanciare il territorio stesso e le sue attività. Per questo motivo gli innumerevoli studi, le ricerche, i convegni, le mostre e gli spettacoli promossi e presentati dall’Istituto, che aprono al pubblico questo scrigno tutto italiano, sono azioni primarie e sono centrali nel nostro operato.
Da qui la volontà di realizzare l’ottava edizione del Festival delle Ville Venete: cinque mesi di magia immersi nell’architettura di Veneto e Friuli Venezia Giulia ai quali invito fin da ora con entusiamo il pubblico dei lettori de «Il Giornale dell’Architettura». Eventi musicali, teatrali e di danza; incontri e laboratori. Oltre cinquanta appuntamenti, per un ricco calendario che attraverserà tutta l’estate fino a fine settembre, uniti da un unico fil rouge che avvicina cibo, enogastronomia e architettura: un fiume che da Venezia ritorna a scorrere nella terraferma e riporta energia. E a testimonianza della qualità del programma, diversi eventi sono stati scelti per il calendario di Expo 2015, all’interno del progetto “Veneto-Mondo nuovo”.
L’Italia ha tanti aspetti positivi intorno a cui dobbiamo ritrovarci e uno di questi è sicuramente il suo patrimonio artistico e la cultura che lo permea. Siamo convinti che l’esempio virtuoso che l’IRVV può rappresentare – un bilancio annuale di circa 8 milioni di euro, alimentato dai finanziamenti regionali e un capitale attivo di altri 35 che deriva dalla restituzione dei ratei di mutuo concessi nel tempo ai privati per il rinnovo delle dimore storiche – possa essere un modello anche per altre aree ricche di patrimoni storici-architettonici ancora in attesa di essere riqualificati e rilanciati.
Ulteriori informazioni sulle Ville e sul programma del Festival: http://www.irvv.net