AGRIGENTO. Bandito nel 2012 dall’ente Parco archeologico della Valle dei templi con il patrocinio del CNAPPC, il “Concorso di idee per la realizzazione di una passerella pedonale per collegare le aree del Tempio di Eracle e del Tempio di Zeus, passante sopra la via Passeggiata Archeologica (SS 118), all’interno del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei templi di Agrigento” è stato vinto nell’ottobre 2013 dal gruppo di progettazione costituito dall’architetto spagnolo Joan Puigcorbe’ (capogruppo) con gli architetti Mario Cottone e Gregorio Indelicato (studio Cottone e Indelicato), dall’architetto Sofia Montalbano e dagli ingegneri Matteo Accardi, Cristiano Bilello e Fabrizio Giannola dello studio ABGroup che hanno curato il progetto fino alla fase esecutiva.
A poco meno di due anni dall’aggiudicazione, l’intervento – costruito in un anno con un budget di circa 250.000 euro – è stato inaugurato a marzo scorso e si presenta come un sottile collegamento lungo 15 m e largo 2,4 che s’integra con il paesaggio della Valle dei Templi, uno dei maggiori complessi archeologici del Mediterraneo, dichiarato dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’umanità e immerso in un paesaggio agricolo prevalentemente costituito da alberi di mandorlo e da ulivi centenari. Con la sua estensione di circa 1.300 ettari, il Parco archeologico della Valle dei templi conserva uno straordinario patrimonio monumentale e paesaggistico che comprende i resti dell’antica città di Akragas – una delle più importanti colonie greche della Sicilia fondata circa il 582 a.C. da coloni provenienti dalla vicina Gela e da Rodi – e il territorio circostante sino al mare.
Finalità principale della passerella pedonale è di restituire unitarietà al percorso del Parco archeologico che, prima d’ora, era diviso dall’attraversamento della Statale 118, restituendo al visitatore la percezione complessiva della Valle dei templi e permettendo, al contempo, una fruizione sicura del parco. Inoltre, come dichiarato dal direttore del Parco, «Oltre ad assolvere alla funzione di collegamento pedonale tra il settore occidentale in cui sorgono i santuari delle divinità ctonie e l’Olympieion con l’area del tempio di Ercole, la passerella ricostituisce visivamente il perimetro delle mura dell’antica polis».
Il concept del progetto si sviluppa a partire da alcune parole chiave: leggerezza, trasparenza, verticalità, rapporto luce-ombra, espressività del materiale e dialogo con il paesaggio. L’infrastruttura è disegnata da un sistema ad altezza variabile di doghe di acciaio corten che lasciano filtrare la luce e che – grazie alle differenze cromatiche del materiale, le sue opacità e mutevolezze assimilabili agli elementi naturali – cercano d’integrarsi nel paesaggio in maniera discreta producendo un effetto di trasparenza e smaterializzazione. Secondo l’interpretazione degli autori, «l’aspetto “romantico” delle rovine, il concetto di non-finito cui queste rimandano, le operazioni di restauro per anastilosi compiute nel corso del tempo, hanno portato a un’immagine della Valle dei templi caratterizzata da elementi di diverse altezze e dimensioni, creando differenti moduli espressivi e formali». A partire da questa considerazione, nelle intenzioni degli autori la passerella «interpreta gli elementi formali, architettonici e naturali presenti nel Parco archeologico, trasfigurati e riletti mediante un linguaggio contemporaneo. In questo senso, le differenti altezze delle colonne del vicino tempio di Eracle sono state trasfigurate e reinterpretate progettualmente nella passerella, in una sequenza variabile di elementi verticali di diverse altezze, che generano una vibrazione della luce». Anziché una fondazione superficiale tradizionale che avrebbe richiesto uno scavo invasivo, è stato elaborato un sistema reversibile a impatto limitato compatibile con l’intervento all’interno di un sito archeologico. In considerazione della delicatezza del contesto e tenuta in conto la necessità di limitare le interferenze con la viabilità e l’accesso, anche la logistica connessa alla realizzazione della passerella ha avuto come presupposto il contenimento delle lavorazioni in situ. Per rispondere a questa esigenza il nuovo collegamento è stato concepito come una struttura modulare prefabbricata che è stata successivamente posta in opera, laddove erano già stati predisposti i punti di appoggio della struttura costituiti da elementi in elastomero armato, che – a un’estremità – realizzano una cerniera bi-direzione e – nell’altra – un carrello unidirezionale.
Inserito in una più generale strategia di miglioramento della fruizione del Parco della Valle dei templi che riguarda la contestuale realizzazione della nuova biglietteria e dell’info point nei pressi del parcheggio di contrada Sant’Anna e la riapertura della caffetteria «Agli Arcosoli» e del bookshop che si trovano a metà della via Sacra, il nuovo ponte pedonale rappresenta il primo esito di un percorso volto a far dialogare la contemporaneità e l’archeologia che sta caratterizzando la guida del Parco archeologico da parte dell’architetto Giuseppe Parello e rappresenta un piccolo ma riuscito esempio di come i concorsi possono trasformarsi in realizzazione in tempi brevi e nel rispetto dei budget messi a bando. In una Regione come la Sicilia, in cui le occasioni concorsuali sono ancora scarse, si tratta di un buon segno e c’è quindi da augurarsi che questa pratica non rimanga isolata anche perché c’è tanto fare per valorizzare le straordinarie risorse monumentali e paesaggistiche. Nel caso di Agrigento occorre ancora rimboccarsi le maniche per valorizzare la Valle dei templi e integrarla alla sua città. E’ quindi auspicabile che a questo primo tassello se ne aggiungano altri al fine di rendere sempre più attrattivo e fruibile il parco archeologico e di rinsaldare questa straordinaria risorsa paesaggistica alla moderna Akragas.
Finalmente, buone notizie da Agrigento
