Con il ciclo “Occasioni urbane” l’Ordine degli Architetti di Torino stimola una discussione su alcuni casi di attualità, al centro della cronaca cittadina o dimenticati dai media, quale punto di partenza per avvicinarsi a domande e temi di scala e interesse più vasti: un ciclo di incontri che si sviluppa da aprile a novembre 2015 e si articola in quattro appuntamenti, presso il Circolo dei Lettori, indagando il ruolo del progetto nel disegno della città.
Il secondo appuntamento, martedì 16 giugno, sarà incentrato sulle periferie: “Toppe, rammendi, ricami: quale strategia per le periferie?” è l’interrogativo da cui si svilupperà il dibattito che coinvolgerà amministratori e professionisti.
Il tema delle periferie, su cui la Città di Torino può vantare un’ampia progettualità e una lunga tradizione di pianificazione, è recentemente tornato agli onori della cronaca grazie al progetto di rammendo urbano promosso da Renzo Piano, che vede Torino tra le città su cui si è portato avanti l’intervento. L’incontro prenderà le mosse dalla narrazione (anche attraverso il supporto di un video) delle vicende architettoniche, urbanistiche e sociali di tre quartieri nella periferia di Torino: le Vallette, Falchera e Mirafiori.
Le Vallette sono un quartiere operaio che si sviluppa inizialmente tra la fine degli anni 50 e linizio degli anni 60 con il piano urbanistico dellingegnere Gino Levi-Montalcini, previsto nel secondo settennato dell’INA-Casa: 71 ettari su cui si alternano blocchi residenziali ma anche servizi e verde pubblico, per un totale di 20.000 abitanti a regime. A fine anni ’60, larea conosce una seconda espansione intorno a via Fiesole, dove sorge il quartiere 37: 3.500 abitanti per circa 1.000 famiglie, molti anziani e una percentuale altissima di disoccupati. Si passa da una tipologia insediativa sul modello organico a una aperta per stecche e alte torri.
Falchera, alla fine dellOttocento, è unarea prevalentemente rurale; dopo la seconda guerra mondiale, il Comitato di attuazione dell’INA-Casa sotto la direzione dell’architetto e urbanista Giovanni Astengo realizza qui un quartiere ex novo, con interventi firmati dai migliori giovani architetti torinesi dellepoca. Tra il 1952 e il 1954 nasce un borgo a sé stante rispetto al resto della città con scuole, una chiesa ed esercizi commerciali. Negli anni 70 il quartiere viene ampliato per rispondere alle esigenze demografiche della città e nasce Falchera Nuova.
Nel quartiere Mirafiori sud la popolazione aumenta di 10 volte allinizio degli anni 60, con il piano Torino Casa, raggiungendo i 40.000 abitanti: attraverso lintervento pubblico di società come Gescal, Iacp e Poste si realizzano 17.000 alloggi. Larea di Via Artom in particolare è destinata a edilizia residenziale pubblica e comprende 8 edifici di 9 piani, per un totale di 780 alloggi realizzati attraverso tecniche di prefabbricazione integrale. A differenza dei primi due casi, qui manca un piano complessivo per larea e il risultato è un quartiere costituito da palazzoni privi di servizi e punti di aggregazione, con situazioni sociali complesse.
Si tratta di tre esempi di diversa gestione del problema abitativo e di pianificazione del territorio, con alterni esiti, ma che aiutano a sviluppare una riflessione sul concetto stesso di periferia. In particolare, alla luce dell’intervento avviato dal gruppo di lavoro G124 (coordinato da Piano in qualità di senatore) su Borgata Vittoria, unarea in prevalenza residenziale e densamente popolata, e in virtù dei recenti cambiamenti amministrativi con la nascita delle Città metropolitane, è giusto interrogarsi sullattualità della definizione di periferia e su quali azioni debbano essere intraprese per promuovere il recupero urbano.
Martedì 16 giugno ore 18
Circolo dei Lettori
Via Bogino 9, Torino
Intervengono:
Marco Aimetti, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino
Ilda Curti, Assessore Progetti di Rigenerazione Urbana e qualità della vita
Michele Bondanelli, Gruppo di lavoro G124
Introduce e modera Maurizio Cilli
I prossimi incontri del ciclo in programma:
Martedì 15 settembre ore 18
“Verso una città universitaria: residenze, sport, cultura”
Martedì 10 novembre ore 18
“Una città in salute”