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2015, l’anno zero del Salone del Restauro di Ferrara

2015, l’anno zero del Salone del Restauro di Ferrara

In linea con la profonda riforma attuata dal Mibact anche il Salone del Restauro di Ferrara ha ormai da qualche anno messo in atto una importante e significativa riorganizzazione che lo ha recentemente portato a conquistare per la prossima XXII edizione, in programma dal 6 al 9 maggio, il patrocinio di EXPO Milano 2015. Si tratta di un importante riconoscimento per il Salone, considerato tra le iniziative di alto profilo che concorrono alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale del territorio in tutte le sue declinazioni, compreso il turismo culturale. Infatti, anche il Salone fa parte degli oltre 1.300 eventi in programma durante il periodo dell’Expo (1 maggio – 31 ottobre), presentati sulla piattaforma digitale interattiva www.verybello.it.
La manifestazione, allestita in 16.000 mq con 250 espositori, è ormai da anni un punto di riferimento del settore a livello europeo, grazie all’ampia offerta di conferenze, incontri, presentazioni, mostre e laboratori, tutti appuntamenti che permettono di tastare il polso del mondo dei beni culturali, particolarmente importante nel nostro Paese. Già nel 1991, anno di sua fondazione, il Salone del Restauro di Ferrara specifica i suoi propositi di farsi prestigiosa vetrina di incontro tra pubblico e privato, domanda e offerta, battezzandosi in secondo nome “Economia della Cultura”. Fari dunque sempre puntati a Restauro sulle opportunità di investire, anche e soprattutto per il privato, nel settore della cultura e del turismo per un rilancio sociale ed economico del Paese.
Nell’edizione 2015, in seguito all’entrata in vigore del decreto “Art Bonus” si continuerà approfonditamente a parlare e a discutere a Ferrara di economia e cultura, in una tavola rotonda che è in fase di programmazione e che vedrà la partecipazione di importanti giornalisti di settore, studiosi ed economisti, fondazioni, società di crowdfunding ma soprattutto semplici cittadini privati che nella cultura hanno già deciso di investire.
Un’altra tematica, che il Salone è intenzionato ad approfondire nella prossima edizione, è il futuro dei beni culturali nelle Smart Cities, ovvero l’uso della diagnostica e della tecnologia avanzata per la conservazione, tutela e fruizione del patrimonio culturale con particolare riferimento ai prodotti più sofisticati e alle procedure necessarie per rendere sostenibile la gestione degli edifici storici e dei musei.
D’obbligo quindi la riflessione sulla nascita di un sistema museale nazionale, sulle nuove forme di organizzazione e gestione dei musei compresi i servizi aggiuntivi, fino agli standard di controllo e valutazione in coerenza con gli standard stabiliti dall’International Council of Museum (ICOM) che a Restauro 2015 presenterà, in collaborazione con ANMLI (Associazione Nazionale Musei Locali e Istituzionali), una preview della conferenza internazionale “Museum and Cultural Landscapes”, l’appuntamento mondiale sulla museologia che si terrà nel 2016 a Milano e che offrirà la possibilità all’Italia di confrontarsi con istituti internazionali sui possibili modelli di gestione.
Sarà pprofondito il concetto di “museo diffuso”: gli enti culturali e le relazioni con il territorio tra marketing culturale, industrie creative e promozione territoriale a fronte delle riforme istituzionali e dei cambiamenti di assetto organizzativo decretati dal Ministero; l’intento è di rendere una prospettiva delle modalità in cui musei e istituzioni culturali lavorano per connettersi alla riforma.
Realizzeremo per il visitatore un’ipotesi di spazio museo ed eventi, in cui saranno presenti elementi tecnologici dei musei, casi studio nazionali e internazionali e problematiche annesse su accessibilità, fruizione e promozione; un luogo che sia testimonianza di qualità di un patrimonio culturale raccolto e intelligentemente conservato ma anche innesco d’interrelazioni spaziali.
Continuerà l’ormai consolidata collaborazione scientifica tra il Salone, l’Università di Ferrara (Dipartimento di Architettura) e il TekneHub (laboratorio del Tecnopolo di Ferrara), che rende evidente l’importanza svolta dalla ricerca universitaria nel campo dei beni culturali.
Il restauro del bene culturale rappresenta infatti una fonte d’innovazione industriale poiché la diagnostica e le tecnologie frutto della ricerca attirano sempre più investimenti e industrie nate attorno alla protezione e promozione del patrimonio culturale, fino a essere testati e poi trasferiti anche in contesti diversi.
Se ne discuterà anche e soprattutto in riferimento al programma di fondi di finanziamento UE per la ricerca e l’innovazione HORIZION 2020, in cui il patrimonio culturale è tema trasversale. In particolare, la Commissione europea ha scelto di privilegiare, da un lato, la costruzione di un’autentica identità europea, fondata su alcuni degli episodi storici principali del secolo scorso e, dall’altro lato, gli studi sulle più avanzate tecnologie per la tutela dei beni culturali, con l’intento di massimizzare il valore socio-economico del patrimonio tangibile e delle collezioni di biblioteche, musei, gallerie, archivi e altre istituzioni pubbliche. Nei documenti si legge infatti che “Il patrimonio culturale è importante sia per la società che per l’economia. Essa contribuisce a formare un’identità individuale e collettiva, sostiene la coesione sociale e territoriale, è di grande importanza economica per l’industria del turismo e ha il potenziale per la definizione di nuovi tipi di carriere artistiche. Questa importanza per la società e l’economia richiede una migliore protezione, la promozione e l’uso del patrimonio culturale europeo». Se ne parlerà assieme a docenti e ricercatori dell’Università di Ferrara, Dipartimento di Economia e Managment, Dipartimento di Studi Umanistici e Dipartimento di Architettura con DIAPReM/TekneHub.
Non si spegnerà inoltre l’attenzione sulla rinascita del patrimonio emiliano due anni e mezzo dopo il sisma in Emilia. L’impegno della gestione commissariale della Regione Emilia-Romagna (congiunta a quella della Direzione regionale Mibact) è stata fin da subito massima, numeri e fatti alla mano, e i progetti di restauro raccontati al pubblico in uno spazio espositivo istituzionale durante l’ultima edizione 2014. Quello che vogliamo proporre nell’edizione 2015 è un itinerario di turismo culturale nell’area del sisma alla scoperta dei suoi gioielli artistici nuovamente visitabili, delle opere salvate e riconsegnate al pubblico.
In ventidue edizioni, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo non ha mai mancato di riconoscere la reale valenza del nostro Salone partecipandovi sempre attivamente, con uno spazio importante e presentando al pubblico attraverso incontri e convegni gli importanti risultati delle proprie attività; non mancherà nemmeno l’edizione 2015 quale opportuna occasione per spiegare al grande pubblico la portata delle norme contenute nel decreto cultura e turismo.

www.salonedelrestauro.com

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Last modified: 30 Giugno 2015