NAPOLI. È noto come la rete della metropolitana abbia subito di recente alcune sostanziali modifiche in termini di implementazione del servizio con nuove fermate (di cui alcune sono ancora da realizzare) a firma di noti architetti internazionali. Il programma ha previsto una trasformazione su scala urbana innestando nel cuore della città storica manufatti dal valore contemporaneo. Lintero processo, però, non ha riguardato la rimessa in sistema di stazioni ormai obsolete che necessitavano di opere di recupero sia strutturale che formale. Tra queste rientra la fermata di Piscinola sulla Linea 1, importante collegamento tra il centro e la periferia a Nord-Est della città. Inaugurata nei primi anni novanta fu, prima dellinizio del nuovo millennio, oggetto di lavori di restyling presi in carico dallarchitetto Antonio Nanu. Oggi i cantieri sono fermi e larea transennata rappresenta un evidente ostacolo in termini di percorribilità e di sicurezza per lutenza. È su questo humus di degrado che ha insistito il progetto di ricerca del giovane architetto Mariano Marmo; in collaborazione con lUniversità Federico II di Napoli sono stati eseguiti lavori di ritinteggiatura percettiva per le superfici di chiusura perimetrale e sono stati messi a funzione, con istallazioni e segnaletiche, gli spazi vuoti allesterno delledificio. Si è deciso in sede di progetto di non insistere sugli ambienti costruiti nel desiderio comune di apportare modifiche di carattere temporaneo tali da essere amovibili qualora il cantiere venga un giorno riaperto. Di qui i bassi costi dintervento, contenuti grazie allapporto della comunità locale durante la fase di realizzazione. Si è difatti registrato il sostegno della gente e dei bambini del posto, rappresentati rispettivamente dallistituto scolastico San Gaetano e dalla cooperativa sociale Obiettivo Uomo, nonché dello stesso architetto, che sono scesi in campo per rendere concreto questo processo di rilancio e identificazione sociale. Pitture anamorfiche e arredi urbani sono stati concepiti con discrezione così da evitare una lettura distorta dellancora vigente decadimento circostante. Un lavoro che si fa incarnazione del disagio sociale, al fine di richiamare lattenzione delle istituzioni su siti da troppo tempo al margine di opportuni programmi di rinnovamento.
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