VERSAILLES (FRANCIA). Era lunico progetto italiano su venti in gara quello che ha superato le prove di Solar Decathlon 2014, il campionato mondiale di bioarchitettura istituito nel 2002 dal Department of Energy del governo americano, tenutosi questanno in Francia dal 27 giugno al 12 luglio.
«RhOme For DenCity», studiata per diventare un modello di edilizia anche in un contesto urbano (il prototipo presentato a Versailles è infatti il piano superiore di un complesso residenziale proposto per Tor Fiscale, Roma), ha sbaragliato la concorrenza soprattutto per la sua capacità di rispondere a molteplici esigenze «con soluzioni concrete che possono essere applicate subito», come ha affermato Norbert Lantschner, presidente della Fondazione ClimAbita.
Costruita in legno certificato a basso impatto ambientale, energeticamente autosufficiente, smontabile, trasportabile e conveniente (circa 1.000 euro/mq compresa la tecnologia davanguardia), «RhOme» produce più energia di quanta ne consuma, utilizza strumenti di difesa passiva dalle temperature sia calde che fredde, permette il controllo della qualità dellaria e lorganizzazione di funzioni di abitazione e di lavoro.
I 65 mq di questa casa Made in Italy sono il frutto di un grande lavoro di squadra. Allideazione e realizzazione del prototipo hanno infatti preso parte un team composto da più di 40 giovani e un gruppo di imprese della green economy italiana: oltre a Rubner hanno collaborato Valcucine, con intelaiature leggere riciclabili al 100%; Daikin, con pompe di calore che utilizzano un gas refrigerante con un effetto serra inferiore di due terzi rispetto a quelli tradizionali; Bright Materials, con mattonelle foto-luminescenti che si caricano di energia solare durante il giorno; Cga Energie con parapetti che producono acqua calda sanitaria e aria fresca per migliorare il microclima delle logge. «RhOme» utilizza inoltre 98 pannelli (1109x292x1,5 mm) di ultima generazione prodotti da Solbian, flessibili e super leggeri (il loro peso di 0,8 kg è sette volte inferiore a quello di un pannello tradizionale a parità di potenza), montati su un tessuto microforato scuro a formare una sorta di «quinta» fotovoltaica che può essere spostata manualmente per fungere anche da sistema ombreggiante. Pareti foderate di sabbia permettono un altissimo isolamento e labbattimento di sprechi energetici, mentre le logge posizionate a nord e a sud consentono la generazione di una corrente naturale che va dalla zona più fresca a quella più calda.
I 5 KW di potenza rendono la casa totalmente autosufficiente sotto il profilo energetico, ma «RhOme» ha convinto la giuria anche per la reversibilità degli spazi, gli arredi recuperati, il sistema equilibrato di raffrescamento e riscaldamento e la possibilità di gestire la casa con facilità, adattandola giorno per giorno alle condizioni climatiche. E per questi motivi «RhOme» ha ottenuto, oltre al primo premio della manifestazione, molti altri riconoscimenti: il secondo premio in Social Housing (Cecodhas – extra contest competition); il primo premio in Social Housing per le nuove costruzioni (Cecodhas – extra contest competition); il primo premio in Lighting design (extra contest competition); il secondo premio in Architettura; il primo premio in Funzionamento della casa; il secondo premio in Condizioni di Comfort; il terzo premio in Innovazione.
«RhOme» sarà presto esposta a Chienes (Bolzano), nella sede storica dellazienda altoatesina Rubner Haus che lha ingegnerizzata, a fianco della casa «Med in Italy», vincitrice della medaglia di bronzo alla precedente edizione di Solar Decathlon, nel 2012.
LItalia campione del mondo in bioarchitettura
