NAPOLI. Scampia è un quartiere a nord del capoluogo partenopeo costruito nella seconda metà del Novecento. È databile al 1962 linizio dei lavori per la costruzione di un noto e mastodontico complesso residenziale, le “Vele”, così soprannominate a causa dello sviluppo planimetrico della pianta che, restringendosi in altezza verso lalto, ne ricorda la forma. Progettate dallarchitetto Franz Di Salvo e ultimate nel 1975, non apportarono il richiesto miglioramento al tessuto sociale e urbano. Ispirandosi ai postulati di Le Corbusier e ai concetti urbanistici di Kenzo Tange (occupatosi poi del disegno per il vicino centro direzionale), il progetto mancò di controllo nellattuazione di sistemi di connessione con il vicino capoluogo che ne delegittimarono la forza. Il terremoto del 1980 portò poi a un’incontrollata occupazione delle abitazioni ancora in essere, alla quale si cercò di porre rimedio con labbattimento di tre delle sette vele totali.
È del 2006 la messa in discussione e la successiva approvazione di un protocollo di intesa tra Regione, Comune e Università per il vaglio di un finanziamento pari a 31 milioni finalizzati alla costruzione di una facoltà di Medicina in loco della demolita vela H, su progetto degli uffici tecnici comunali. Il cantiere fu aperto nel 2008 per essere interrotto due anni dopo a causa del mancato stanziamento del secondo acconto. La fase di stallo ebbe fine nel 2012 quando i lavori tornarono esecutivi nel disbrigo dellambizioso proposito. Larea di circa 10.000 mq verrà occupata da 21.830 mq di costruito che sarà destinata ad aule, laboratori e parcheggi tali da poter accogliere circa 1.500 unità giornaliere in un nuovo complesso a pianta circolare. Verranno accorpati anche investimenti privati nellambito di opere riguardanti la residenza e il commercio. È inoltre di qualche mese fa lapprovazione da parte degli organi istituzionali dellerogazione di nuovi fondi utili a finanziare i lavori di ulteriori opere integrative.
Si respira una sostanziale aria di cambiamento. È speranza comune che non vengano nuovi e futuri intoppi ad arrestare un necessario quanto atteso processo di rinascita.
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