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Written by: Professione e Formazione

Il legno per la Finlandia: così antico, così moderno

Il legno per la Finlandia: così antico, così moderno

Le bois est en marche!” è il motto scelto da Alvar Aalto nel concorso per il padiglione della Finlandia all’Esposizione universale di Parigi del 1937. Così, in un raffinato dialogo tra tecnologie avanzate e tecniche tradizionali, il legno assumeva dignità di materiale moderno, in competizione con il cemento armato e l’acciaio.
In questa Biennale, la Finlandia torna ai ‘fondamentali’ della sua tradizione costruttiva, offrendo un’interpretazione contemporanea della capanna in tronchi orizzontali portanti. La modernità – afferma Juulia Kauste, direttrice del Museo di architettura finlandese e commissario per la Biennale – coincide per la Finlandia con la ricerca d’identità nazionale che ha accompagnato la sua lotta per l’indipendenza fin dall’Ottocento. La retrospettiva storica sollecitata da Rem Koolhaas – Absorbing Modernity 1914-2014 – distilla le tappe di questa ricerca, a partire dal mito romantico del pittore Akseli Gallen Kallela che costruisce la propria casa in tronchi nudi, fino al ritorno all’artigianato e al cantiere a bassa tecnologia che caratterizza la ricostruzione nel secondo dopoguerra.
All’alba del nuovo millennio, il legno e le sue tradizioni costruttive millenarie tornano di attualità nelle scuole di architettura finlandesi. La chiesa di Kärsämäki (1999-2004) mostra come quelle tradizioni possano dialogare con la ricerca di un linguaggio contemporaneo. Anssi Lassila, autore del progetto “Re-Creation”, ha avviato nel 1998 – da studente della scuola di architettura di Oulu – un percorso virtuoso che gli ha consentito di riannodare i legami con la sapienza antica degli artigiani. La “cultura del fare” è al centro del progetto “Re-Creation – the Resilience of architecture” ideato dai curatori del Padiglione, Juulia Kauste e Ole Bouman, già direttore del prestigioso centro di architettura olandese NAi di Rotterdam. Un dialogo tra la cultura finlandese del legno e quella cinese del bambù, in collegamento con la Biennale di Urbanistica e Architettura BI-CITY di Shenzen (UABB).
Il recupero della sapienza dei carpentieri finlandesi e dei costruttori in bambù della Cina diventa materiale di progetto per gli architetti. Il Padiglione finlandese è al centro di questo dialogo tra culture antiche: da un lato la capanna finlandese in tronchi orizzontali a incastri sporgenti, dall’altro la fuga verticale della capanna circolare in bambù. Il visitatore può trovarvi riparo nel faticoso pellegrinaggio nei giardini della Biennale, sperimentarne lo spazio e l’atmosfera di essenzialità e naturalità. Tra le due installazioni, il capolavoro di Aalto, anch’esso prova della modernità e della flessibilità del legno, si apre per essere attraversabile (come lo aveva concepito il maestro) e accoglie nel suo interno luminoso le tracce essenziali del percorso progettuale con disegni e modelli. Un doppio schermo proietta le fasi ideative e costruttive, che mettono in luce la collaborazione dell’architetto con il carpentiere Kari Virtainen, che aveva già lavorato con Aalto e Kay Franck.
Una lunga tradizione che si rinnova in una “interazione tra l’autentico (l’originale) e la replica (la copia), tra le identità nazionali e le realtà globali”. In Finlandia il cammino del legno continua a indicare la strada per un’architettura a misura d’uomo e sensibile al contesto.
 
 

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Last modified: 6 Luglio 2015