VENEZIA. Venerdì 6 giugno, il giorno precedente l’inaugurazione della 14. Mostra Internazionale di Architettura, si è svolto «Architects meet in Fuoribiennale_OFF», l’evento collaterale organizzato e promosso dal critico di architettura Luigi Prestinenza Puglisi e dall’AIAC (Associazione italiana di architettura e critica). Palazzo Widmann, sede del one day talk, è stato teatro di incontri e dibattiti, in un evento che, per i contenuti, ha trasceso le aspettative di un episodio parallelo e concomitante alla Biennale. Giovani studi internazionali e guest speakers di livello internazionale, selezionati nel mondo dellarchitettura e della critica, sono intervenuti per approfondire e riflettere su quella che sarà l’architettura dei prossimi cinque anni.
Per fare ciò, le discussioni critiche si sono mosse dibattendosi su due particolari interrogativi:
– Larchitettura ha bisogno di tornare ai fundamentals o di riscoprire la sua vocazione radicale che la pone sempre al di fuori dei confini tracciati?
– E possibile costruire un mosaico, forse contraddittorio ma sicuramente vitale, che descriva alcuni percorsi possibili per il prossimo futuro?
La giornata si è articolata in vari momenti di riflessione e scambio, dalla tarda mattinata fino a sera inoltrata. Dalle 11 alle 13 la scena è stata concessa ai finalisti under 35 dei concorsi Young Italian Architects – III edizione (Giacomo Brenna – Matteo Clerici, Andrea Jasci Cimini, Davide Corti, DFG Architetti, Crilo, Paolo Didonè, Lab 255/Dario Perego, Madeoffice, Sao Schiavello, Arturo Tedeschi) e dei Giovani critici – V edizione (Francesca Romana Forlini, Emanuele Forzese, Silvia Lenguito, Alessandro Lontani, Carla Molinari, Silvia Sholl e Michela Guglielmi, Valerio Tolve, Anna Vittoria Zuliani), selezionati da presS/Tletter_AIAC insieme a professioneArchitetto, i quali hanno illustrato il loro lavoro mediante limpiego di video di presentazione e di approfondimento.
Dalle 14,30 alle 21, i vari guest speakers hanno proposto una parola chiave per larchitettura che potesse prefigurarne la direzione futura; passerella donore quindi per Peter Cook (#tweaking), Patrik Schumacher (#freemarketurbanism), Aaron Betsky (#experimentation), Hani Rashid (#fitness), Benedetta Tagliabue (#blendingexperimentation), Hans Ibelings (#margin), Sophie Lovell (#slow), William Menking (#work), Dagmar Richter (#experimentation), Carlo Ratti (#livingarchitecture), Lola Sheppard (#adaptation), Lucy Bullivant (#frameworks), Indira vant Klooster (#reactivate), Ilaria Mazzoleni (#resilience), Alessandro Melis (#soil), Marco Poletto e Claudia Pasquero (#collectiveintelligence).
In contemporanea, dalle 10,30 alle 21, le telecamere di PresS/TInternational hanno rivolto lattenzione a giovani studi selezionati da tutto il mondo ed estranei alla logica dello star system, i quali hanno raccontato il loro punto di vista sullarchitettura contemporanea: heri&salli (Austria), GRAS (Spagna), Komitu Architects (Finlandia), March Studio (Australia), Tryptyque (Brasile), Elli (Spagna), Arturo Tedeschi (Italia), Mc Bride Charles Ryan (Australia), Gracia Studio (Messico), Joho Architecture (Corea del Sud), Nicholas Burns (Cina-Australia), Ta-cha (Tailandia), Aldo Sollazzo (Italia), MEF Architects (Olanda), Massimiliano Ercolani (Italia), Salto (Estonia), Oplà (Italia), Saunders (Norvegia), Crilo (Italia), Roberto Riofrio Navarro (Perù), Emmanuelle Moreaux (Giappone), MI5 (Spagna), Alphaville (Giappone) e Tectoniques (Francia).
Alle 21 sono stati proclamati i vincitori dei concorsi. Per la sezione Giovani critici, si è classificata prima Carla Molinari, con il testo La tenda dietro la tenda; secondo classificato Valerio Tolve con il testo Alberto Campo Baeza, case. Lidea costruita; terzo classificato Silvia Lenguito con il testo La Linea 1 della Metropolitana di Napoli: larte applicata allo spazio pubblico. Il Premio per la teoria dArchitettura della Libreria di TransArchitettura diretta dal giovane critico Emmanuele Jonathan Pilia è stato assegnato al testo Jurassic Park & le Politiche del Making di Giacomo Pala, al quale è stato proposto un contratto per la pubblicazione dello stesso presso la Deleyva Editore.
Per la sezione Young Italian Architects, il primo premio è andato a DFG Architetti con il progetto archipelago bamboo skyscraper; secondo classificato Andrea Jasci Cimini con il progetto la chiesa delle pietre perdute; terzo piazzamento per Studio Paolo Didonè con il progetto stairway to heaven. Da segnalare, al di fuori dei piazzamenti a podio, lintelligente infrastruttura progettata da Arturo Tedeschi che si è avvalso del parametricismo per formulare unipotesi di ponte che potrebbe a breve trovare la fattibilità nello scenario internazionale e che ha raccolto anche le attenzioni della rivista statunitense «Wired».
A conclusione della giornata, si è svolto il party serale alla presenza di ospiti del mondo dellarchitettura, dellarte e della cultura.
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