BEIRUT. Riapriranno dopo quarantanni grazie a un progetto finanziato dalla Cooperazione italiana allo sviluppo le aree sotterranee del Museo nazionale, dove nel corso della guerra civile libanese (1975-1990) furono custoditi i reperti più preziosi. I lavori, che avranno una durata di 18 mesi e un costo pari a un milione di euro, sono stati avviati il 19 maggio nel corso di una cerimonia cui hanno preso parte il ministro della Cultura libanese Raymond Araygi, il direttore della Cooperazione italiana allo sviluppo Giampaolo Cantini e lambasciatore italiano in Libano Giuseppe Morabito. Il progetto prevede lelaborazione di un nuovo piano per larea, lallestimento dei percorsi espositivi, la selezione ed esposizione dei reperti archeologici e il sistema d’illuminazione. Il patrimonio comprende oggetti funerari, alcuni dei quali mai esposti al pubblico, che risalgono al periodo preistorico sino a quello dei Mamelucchi (III-XVI secolo).
Un progetto italiano a Beirut
