Chiuso nel 2005 per ragioni di sicurezza dopo unattività durata oltre un secolo, il famoso edificio art déco che ospitava i prestigiosi grandi magazzini Le Samaritaine è di nuovo terreno di confronto, scontro e dibattiti. Due dei quattro edifici (iscritti per l80% allInventaire supplémentaire dei Monumenti storici), proprietà del colosso del lusso Lvmh dovrebbe essere trasformato secondo un progetto firmato da un team di architetti capeggiato dallo studio giapponese Sanaa (premio Pritzker, 2010). La riqualificazione prevede, dietro la celebre facciata di Henri Sauvage, la realizzazione di un hotel di lusso, e negli altri spazi lalloggio di negozi, uffici, un nido e dei logements sociaux. Il tutto entro il 2016. Data che sembra ormai destinata a spostarsi e non si sa con quali conseguenze. Lintervento su questi storici edifici ha infatti suscitato dibattiti e molte controversie da parte di diverse associazioni, e in particolare dalla Société pour la protection des paysages et de lesthétique de la France (SPPEF) e dallassociazione SOS Paris, che avevano presentato ricorso contro il progetto. Secondo il progetto di Sanaa, nel magazzino «4» in Rue de Rivoli, una facciata in vetro ondulato avrebbe dovuto sostituire lesistente. Ma la decisione di bloccare i lavori, comunicata il 13 maggio, rimette in gioco lesito del progetto.
La decisione stupisce in quanto la trasformazione di questo importante simbolo di Parigi ha previsto numerosi confronti frale varie parti coinvolte, anche attraverso incontri, convegni, studi condotti da storici dellarchitettura (come Jean François Cabestan, della Sorbona) che hanno permesso la formazione di unopinione pubblica sui cambiamenti in atto.
Le trasformazioni, tra laltro, sono parte integrante della storia di questo edificio.Come aveva scritto in un articolo pubblicato da questo Giornale (n. 113, primavera 2013) Giusi Andreina Perniola, «la direzione allurbanistica della città aveva rilasciato, il 17 dicembre 2013, due permessi di costruzione in favore del progetto di riconversione, presentato nel 2011 e stimato in circa 450 milioni interamente finanziati dal gruppo proprietario di maggioranza Lvmh.Gli studi preliminari al cantiere rivelano altre passate trasformazioni, altre soluzioni “trasparenti” e altre storie di Parigi: la summa dampliamenti e dannessioni dimmobili susseguitisi alla Samar dal 1883 al 1934 aveva imposto lo spostamento di una scuola e inglobato perfino una strada, configurandosi come unaudace operazione a scala urbana; allo stesso modo audaci appaiono le conseguenti integrazioni affidate a Frantz Jourdain, risolte con flessibili strutture in ferro e vetro e adottate finanche nei solai (allora di norma opachi). Agli artifici per ottenere la trasparenza massima, giudicata necessaria a diffondere luce nelledificio, si sommano: le monumentali hall illuminate dallalto, il caratteristico sistema di coperture che dichiara le articolate fasi dannessioni immobiliari; linedita rete di passaggi sotterranei tra magazzini».
Nuovo stop per la Samaritaine
