PADOVA-VENEZIA. Si chiama AdriaMuse il progetto cofinanziato dallUnione europea allinterno del programma di Cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico 2007-2013 che vede coinvolti, accanto alla Regione Veneto, diversi partner tra cui le Province di Rimini (come capofila), Campobasso, Pesaro e Urbino, la Regione Emilia Romagna, il Comune di Scutari (Albania), il Museo nazionale del Montenegro, la Regione istriana e il Cantone di Zenica-Doboj (Bosnia-Erzegovina). La finalità: valorizzare il patrimonio museale presente sia sulla sponda costiera adriatica italiana che su quella balcanica, promuovendone la conoscenza turistica e nuovi network per la condivisione dinformazioni anche su scala sovraregionale.
Latto finale del progetto europeo si è simbolicamente celebrato mercoledì 23 aprile, con la presentazione del libro di Francesco Vallerani (geografo e docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia) intitolato Tra Colli Euganei e Laguna Veneta. Dal Museo della Navigazione al turismo sostenibile (Regione del Veneto, 2013), durante una visita a tema idrografico organizzata dalla Segreteria regionale per la Cultura-Unità complessa progetti strategici e politiche comunitarie. Da Battaglia Terme (con il piccolo quanto sorprendente Museo della navigazione fluviale, una wunderkammer di un migliaio di pezzi originali e circa seimila documenti fotografici raccolti in 15 anni a partire dalla passione dell’ultimo «barcaro abilitato», l’83enne Riccardo Cappellozza) il programma è proseguito con un percorso in battello che da Dolo si è concluso a Venezia (presso lo squero di San Trovaso), percorrendo il ramo regimentato del Brenta e digradando per un dislivello di circa 6 metri attraverso il passaggio di tre conche di navigazione.
Nello specifico caso della Regione Veneto, il budget a disposizione nellambito di AdriaMuse è stato 200.000 euro grazie ai quali è stata possibile, tra le diverse azioni, la digitalizzazione e la catalogazione di beni demoetnoantropologici (inclusa parte della collezione museale di Battaglia Terme); la realizzazione di videointerviste a maestranze dedite a mestieri in via destinzione (il barcaro, il remer, il battiloro
), vero e proprio patrimonio immateriale (come la pratica della costruzione della gondola all’interno dello squero) per il quale si sta pensando anche ad una candidatura Unesco; apposite App e anche un volume storico che ripercorre i rapporti intercorsi dal 1300 in poi tra Venezia e Albania.
Fattore chiave, nella finalità del progetto, lutilizzo delle nuove tecnologie per una diffusione virale dei contenuti al fine di far uscire dallanonimato piccole realtà locali spesso sconosciute ai più ma detentrici di un patrimonio fortemente legato alla storia del territorio. È un po anche quello che si prefiggerebbe di fare Euromuse (www.euromuse.net) il portale che consente di condividere informazioni dei diversi musei europei (incluse mostre temporanee in corso) e in cui hanno scelto di comparire già piccole e grandi realtà italiane. Ad oggi, bisogna ammetterlo, le adesioni nazionali non rappresentano che una minima parte dellofferta museale ed espositiva italiana. Ma dopotutto Euromuse è altro progetto e altra vicenda.
Sito web: www.adriamuse.org
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