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Stefano LentoWritten by: Progetti

Napoli: nel chiostro, un segnale di rinascita per un polo dell’artigianato (e non solo)

Napoli: nel chiostro, un segnale di rinascita per un polo dell’artigianato (e non solo)

NAPOLI. Il luogo è prossimo all’area di porta Capuana, antico ingresso che separava il nucleo storico dalla restante parte della città fuori le mura di difesa. Poco distante c’è la chiesa di Santa Caterina a Formello con annesso chiostro, databile all’epoca rinascimentale, che nel XIX secolo vennero requisiti da Ferdinando di Borbone come fabbrica per la lavorazione della lana. Una piccola copertura lignea arreda tutt’oggi la corte di uno spazio che nel linguaggio popolare porta ancora il nome di Lanificio. Di recente, due imprenditori nonché coniugi, Davide De Blasio e Rosalba Improta, da sempre impegnati a portare avanti l’eccellenza partenopea, in sinergia con l’architetto Antonio Martiniello, fondatore dello studio Keller, hanno unito le forze per portare avanti un proposito di recupero del complesso.
È nata così l’iniziativa Made in Cloister, con l’ambizioso progetto di rimettere in pristino l’intero manufatto senza prevedere apporti esterni da parte pubblica. Il business plan di raccolta fondi, messo in moto attraverso un processo di crowdfunding, si è concluso da pochi mesi oltre le più rosee aspettative ed è stato avviato tramite la piattaforma multimediale Kickstarter mettendo così a disposizione degli investitori un budget di circa 100.000 euro; è in sede di vaglio un calendario di eventi attraverso i quali si conta di ampliare la forbice di investimento e definire nel dettaglio gli interventi plausibili.
L’opera dello studio Keller, ben radicato sul territorio e che conta dell’approvazione da parte della Soprintendenza, insisterà sull’idea di riportare alla luce gli affreschi inopportunamente coperti dagli intonaci di superficie, di ripristinare il colonnato cinquecentesco e di migliorare la statica della struttura, adattandola a un nuovo uso. Il tutto facendo leva sul segno essenziale e ponderato proprio della filosofia degli architetti. S’immagina un polo d’incontro – su circa 2.000 mq di superficie – che oltre ad accogliere artigiani rappresenterà un servizio aggiunto per l’intera comunità. Il ridisegno dei locali insisterà sull’implementazione di nuove funzioni. Si conta di iniziare i lavori entro marzo e saranno previste: camere-dormitorio per coloro che vorranno prolungare la permanenza in loco, un ristorante e una caffetteria che proporranno prodotti tipici negli spazi dell’antico chiostro, sale espositive per la vendita le opere degli artisti e uffici per il personale di Made in Cloister. Un progetto ardito che, supportato da competenze multidisciplinari, potrebbe portare nuova linfa in una delle aree di maggior pregio della città.

Autore

  • Stefano Lento

    Nato a Napoli nel 1983, dove si laurea nel 2009 presso la Facoltà di Architettura. In seguito, incentra la sua ricerca sul valore dei contesti, lavorando dal 2009-2011 con gli studi Keller e Pica Ciamarra nell'ambito di concorsi internazionali. Nel 2012 collabora con "Ottagono" e in seguito con altre testate tra cui "Abitare", "Living Corriere della Sera", "Elledecor", "Frame magazine" e "Il Giornale dell'Architettura". Nel 2012 fonda STARTfortalents, piattaforma d'informazione per l'architettura, con l'obiettivo di fare comunicazione in maniera sempre più dinamica ed innovativa attraverso lo sviluppo di contenuti web e social strategy.

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Last modified: 18 Luglio 2015