Vicenza. Fino al 18 maggio gli spazi temporanei del Palladio Museum accolgono, con un allestimento a firma di Studio Scandurra, “Mamma Roma. Visioni di Roma antica con Piranesi e Pasolini”. Nucleo dell’esposizione è la preziosa raccolta del giornalista vicentino Alberto Caldana comprendente volumi, mappe e vedute (dal Rinascimento a fine Ottocento), frutto d’un quarantennio di passione collezionistica, ora divenuta parte del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio. Le rovine archeologiche e il tessuto urbano della città antica di Pirro Ligorio e di Giovanni Battista Piranesi (Ichnographiam Campi Martii Antiquae Urbis, 1762) vengono posti in dialogo con piante topografiche ottocentesche e con i fotogrammi dei lavori cinematografici pasoliniani (Mamma Roma, 1962) in cui è il boom edilizio della periferia romana a fare da sfondo a sparuti lacerti d’antiche vestigia. A corredo della mostra, la pubblicazione del volume Roma antica. Piante topografiche e vedute generali, frutto dellerudizione dello stesso Caldana, affiancato da Mario Bevilacqua (Università di Firenze), Marcello Fagiolo (Università di Roma La Sapienza) e Clemente Marigliani. Con le visioni di Roma inauguriamo un anno di importanti mostre al Palladio Museum”, dichiara Amalia Sartori, presidente del CISA Andrea Palladio. “In giugno sarà la volta di Thomas Jefferson e il palladianesimo americano e a ottobre di Donato Bramante e larte della progettazione, in occasione del quinto centenario della morte del padre dellarchitettura rinascimentale.
Un fotogramma dal film di Pier Paolo Pasolini, Mamma Roma, 1962: le rovine antiche sono soffocate dallavanzare delle periferie romane.