ROMA. Il 17 febbraio alle 18 si è svolta l’assemblea pubblica di presentazione del progetto di restauro del Cinema America volto al recupero della struttura come laboratorio culturale cittadino, e alla sua valorizzazione come opera architettonica di rilevante interesse. Il cinema, realizzato tra il 1955 e il 1956 su progetto di Angelo Di Castro, è una delle numerose sale realizzate a Roma negli anni Cinquanta per le quali Renato Nicolini, nella presentazione della mostra «I cinema e la città» che attribuiva «nome e cognome dautore alla loro architettura», rivendicava, già nel 1980, il diritto alla tutela e a «scelte di trasformazione esplicite».
La vicenda del cinema (già segnalata in un appello pubblicato in «DOCOMOMO Italia giornale» n.22/2008) testimonia, purtroppo, come la disattenzione da parte delle istituzioni (in qualità di proprietari, gestori, enti preposti alla tutela) verso il patrimonio architettonico e il mancato riconoscimento del valore culturale che rappresenta si siano negli anni trasformati in un colpevole immobilismo che oggi mette seriamente a rischio di profonde trasformazioni, ma anche di demolizione, importanti testimonianze dell’architettura romana del dopoguerra. Per citare solo i casi più eclatanti, basti ricordare il Foro Italico con la casa delle Armi, il mercato Metronio, il mercato di Torre Spaccata, il Cinema Maestoso, la Stazione Termini…
L’iniziativa è sostenuta anche da Docomomo Italia che sottolinea quanto sia «urgentissimo lavvio, da parte dei soggetti responsabili a livello istituzionale, di un nuovo corso nella gestione dei programmi di riuso e trasformazione dei manufatti del Novecento per evitare interventi occasionali e scoordinati che contribuiscono solo a impoverire il patrimonio architettonico di Roma».
Roma: salvare il Cinema America
