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Luca GibelloWritten by: Città e Territorio

Wilmotte tra riqualificazione, “riparazione” e promozione

Wilmotte tra riqualificazione, “riparazione” e promozione

Allo studio Wilmotte et Associés (insieme a E2CA, Speeg & Michel, Neveux & Rouyer, C2I, VVD, WW Architecture e Reflex Environnement) è stata affidata la sistemazione delle Terrasses de la Presqu’île, un’area di 5 ettari a ridosso del centro storico di Lione lungo la Saona che dovrebbe vedere il completamento del progetto nel 2019.
Tuttavia, in queste settimane lo studio francese è sotto i riflettori soprattutto per via di una vicenda parigina: la costruzione della più grande chiesa ortodossa della capitale, con annessi centro culturale e scuola. Il progetto, inizialmente affidato all’architetto Manuel Nunez Yanowsky su concorso, è stato assai criticato per la soluzione eccessivamente storicistica, rappresentata dai 5 bulbi dorati che, svettanti a 35 metri, troppo confliggevano con la vicina tour Eiffel (l’area prescelta è infatti l’ex sede di Météo France lungo l’acenue Rapp). La questione ha assunto subito un connotato politico, al punto che la Federazione Russa, committente dell’intervento nel lontano 2010, viste le rimostranze (soprattutto del sindaco Bertrand Delanoë), nel novembre scorso ha ritirato il progetto affidandolo al più blasonato e “contemporaneo” Wilmotte.
Infine, dal 27 gennaio e fino al 31 marzo sono aperte (a tutti i laureati e diplomati in Europa dal 2011) le iscrizioni alla nuova edizione del premio annuale bandito dalla Fondazione Wilmotte per avvicinare un giovane talento all’attività progettuale in rapporto al patrimonio monumentale, il Prix W 2014. Quest’anno il tema è assai prestigioso: si tratta infatti di concepire un centro culturale e d’incontri nel sito della Torre di Londra. Primi 3 premi da 7.000, 5.000 e 2.000 euro, con relativa esposizione in occasione della prossima Biennale di Venezia.
Bando su www.fondation-entreprise-wilmotte.fr

Autore

  • Luca Gibello

    Nato a Biella (1970), nel 1996 si laurea presso il Politecnico di Torino, dove nel 2001 consegue il dottorato di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica. Ha svolto attività di ricerca sui temi della trasformazione delle aree industriali dismesse in Italia. Presso il Politecnico di Torino e l'Università di Trento ha tenuto corsi di Storia dell’architettura contemporanea e di Storia della critica e della letteratura architettonica. Collabora a “Il Giornale dell’Architettura” dalla sua fondazione nel 2002; dal 2004 ne è caporedattore e dal 2015 al 2024 è direttore. Oltre a saggi critici e storici, ha pubblicato libri e ha seguito il coordinamento scientifico-redazionale del "Dizionario dell’architettura del XX secolo" per l'Istituto dell’Enciclopedia Italiana (2003). Con "Cantieri d'alta quota. Breve storia della costruzione dei rifugi sulle Alpi" (2011, tradotto in francese e tedesco a cura del Club Alpino Svizzero nel 2014), primo studio sistematico sul tema, unisce l'interesse per la storia dell'architettura con la passione da sempre coltivata verso l’alpinismo (ha salito tutte le 82 vette delle Alpi sopra i 4000 metri). Nel 2012 ha fondato e da allora presiede l'associazione culturale Cantieri d'alta quota

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Last modified: 18 Luglio 2015