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Luca GibelloWritten by: Città e Territorio

Londra 1/ Nostalgia canaglia: quando un’icona della modernità passa in retroguardia

Londra 1/ Nostalgia canaglia: quando un’icona della modernità passa in retroguardia

LONDRA. Finora non avevamo badato più di tanto alla notizia, credendo si trattasse di una boutade legata ai capricci di qualche nouveau riche russo o cinese, oppure di qualche annoiato sceicco. Invece pare tutto terribilmente vero: l’idea di ricostruire la formidabile serra in forma di palazzo di ferro e vetro – la più grande al mondo – pensata nel 1851 dal giardiniere Joseph Paxton per la prima Esposizione universale in Hyde Park. L’opera, perché concepita come temporanea, rappresentò un mirabile esempio di industrializzazione edilizia ante litteram. Talmente straordinario che nel 1854 si decise di ricostruire il Crystal Palace nella zona di Sydenham, ove bruciò nel 1936. Ora, anno del Signore 2014, si punta a riproporre la seconda copia (budget di 400 milioni di sterline), con la consulenza di Arup e il contributo di un progettista che dovrà operare con fedeltà allo spirito dell’originale “in tutta la sua ingenuità, proporzione e magnificenza”. All’appello hanno risposto in 40 dalla madrepatria e da Stati Uniti, Francia, Germania, Danimarca, Cile, Olanda e Italia. In primavera 5 prescelti dovranno presentare una proposta più dettagliata, mentre il verdetto della giuria (nella quale siedono tra gli altri il presidente del Riba e il sindaco Boris Johnson) è atteso per l’estate. Tuttavia, a 164 anni dalla primizia, forse l’aura non sarà più la stessa…

Autore

  • Luca Gibello

    Nato a Biella (1970), nel 1996 si laurea presso il Politecnico di Torino, dove nel 2001 consegue il dottorato di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica. Ha svolto attività di ricerca sui temi della trasformazione delle aree industriali dismesse in Italia. Presso il Politecnico di Torino e l'Università di Trento ha tenuto corsi di Storia dell’architettura contemporanea e di Storia della critica e della letteratura architettonica. Collabora a “Il Giornale dell’Architettura” dalla sua fondazione nel 2002; dal 2004 ne è caporedattore e dal 2015 al 2024 è direttore. Oltre a saggi critici e storici, ha pubblicato libri e ha seguito il coordinamento scientifico-redazionale del "Dizionario dell’architettura del XX secolo" per l'Istituto dell’Enciclopedia Italiana (2003). Con "Cantieri d'alta quota. Breve storia della costruzione dei rifugi sulle Alpi" (2011, tradotto in francese e tedesco a cura del Club Alpino Svizzero nel 2014), primo studio sistematico sul tema, unisce l'interesse per la storia dell'architettura con la passione da sempre coltivata verso l’alpinismo (ha salito tutte le 82 vette delle Alpi sopra i 4000 metri). Nel 2012 ha fondato e da allora presiede l'associazione culturale Cantieri d'alta quota

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Last modified: 18 Luglio 2015