1.762 progetti da 44 paesi per 51 siti in 16 nazioni europee
La città adattabile, inserire i ritmi urbani è il titolo dellultima tornata del concorso didee indetto da Europan, rivolto ad architetti Under 40 e giunto alla sua dodicesima edizione. Il 13 dicembre scorso sono stati infatti resi noti i risultati relativi alle proposte di rigenerazione e riqualificazione di 51 siti urbani in ambito europeo che hanno coinvolto 16 paesi, per un totale di 1.762 candidature progettuali pervenute da 44 paesi mondiali. Interessanti le giurie, che hanno visto impegnate, fra gli altri, nomi del calibro di Franco Purini in Italia, Michelle Provoost nella terna composta da Kosovo/Ungheria/Austria e Francisco Aires Mateus in Portogallo. Molti i premi assegnati (106), per un totale di 894.000 euro di montepremi suddiviso fra 43 aggiudicazioni, 63 segnalazioni e 64 menzioni speciali, alle quali andranno, rispettivamente, assegni di 12.000 e 6.000 euro. La Germania, forte del momento economico doro che sta vivendo, ha inteso ragionare sul proprio futuro e si afferma come la nazione con la maggiore offerta progettuale, su ben 10 siti dintervento. Seguono Francia (7 siti) e Svezia (5 siti), mentre lItalia ne ha proposti 2: Milano e Venezia.
LItalia e larchitettura prêt-à-exporter
Gli architetti italiani simpongono allestero, e sono sul podio delle nazionalità più vincenti, classificandosi terzi dietro a Spagna e Francia per numero di aggiudicazioni. Se si considerano invece i rapporti assoluti fra vittorie e partecipazioni, l’Italia conquista addirittura il primo posto ex aequo con la Spagna. Un dato ulteriormente rafforzato se si considerano i gruppi misti, allinterno dei quali figura almeno uno dei componenti di origine italiana, sinergia che ne innalza la percentuale di vittoria finale a scapito di segnalazioni e menzioni speciali. Indicazione ottima, perciò, che testimonia l’alto livello progettuale dei candidati, purtroppo disatteso dal poco spazio riservato ai giovani in Italia, una sorta dingiustificato Nemo Propheta in Patria, figlio della crisi ma anche dei miopi sprechi doccasioni ereditati dallultima bolla edilizia conclusasi nel 2007. Viceversa, gli Under 40 nostrani sono molto apprezzati allestero per il disegno degli spazi pubblici, in quanto è riconosciuta al nostro Paese la codificazione della piazza come elemento urbano e, di conseguenza, labilità nel relazionare il sociale con gli elementi del costruito. Tale peculiarità, insieme al design darredi dinterno e al lifestyle, rendono il ruolo del progettista Made In Italy molto apprezzato e stimato.
I casi italiani di Milano (agri-tecture e low density) e Venezia (relazioni in-between)
I due siti italiani in gara hanno registrato l’iscrizione di 94 gruppi per 69 proposte progettuali presentate. Larea di Milano, interessante perché estrema periferia urbana, è situata in prossimità della fermata della metro Porto di Mare e vive un rapporto non risolto con il Parco agricolo Sud e il collettore fognario che serve il capoluogo lombardo. È perciò un ambito di trasformazione urbana a bassa densità e con vocazione a verde. Per ognuno dei 39 progetti pervenuti è stata riscontrata una diffusa difficoltà a interpretare il tema del rapporto fra costruito e realtà agricola, basato su limiti porosi e ibridi. Il programma milanese ha trovato analogie in ambito europeo, da Bærum (Norvegia) a Höganäs (Svezia), da Kaufbeuren (Germania) a Fosses, da Parigi/Saclay a Vichy Val d’Allier (Francia), individuando utili tematiche di discussione quali il verde condiviso, lagricoltura in città e il bio-ritmo ecologico. Questo ha permesso di comprendere come la difficoltà nellassolvere questi temi debba richiedere lintervento di più professionisti in varie fasi, coordinati allinterno del progetto vincitore Landscape Transition, opera del gruppo francese composto da Cyrille Lamouche, Cécilia Robergeaud, Guillaume Chatelain, che punta alla creazione di un viale rurale di penetrazione radiale verso il centro di Milano, valorizzando la mobilità sostenibile e il rapporto sociale a più scale di dettaglio. Segnalato, invece, il progetto Porto Agricolo dellarchitetto Jonathan Galli con Emiliano Capasso, Roberto Alesi, Serena Armandi, Gianmario Volatili e Serafino DEmidio. Quattro, infine, le menzioni speciali. Il Comune ha precisato che è fermamente intenzionato a procedere, poiché ha da poco acquisito lintera area per 9 milioni di euro e vorrebbe avviare i lavori entro un anno.
A Venezia la sfida verteva sui temi della riqualificazione e rigenerazione urbana attraverso lo studio di tre ambiti progettuali: la stazione ferroviaria di Mestre, le aree annesse e lex scalo merci. Il sito della stazione sarà polo intermodale che collegherà il capoluogo di terraferma a Marghera e a Venezia tramite una nuova linea di tram, in cantiere, puntando al miglioramento del tessuto urbano costruito. Lex scalo merci propone, invece, una trasformazione del contesto tramite linserimento di nuovi edificati e funzioni differenti, ampliando il parco verde esistente e puntando sulla mobilità ciclo-pedonale. Le aree connesse alla stazione, soggette a un forte degrado sociale, vorrebbero dotarsi di servizi anche temporanei come quelli mercatali, al fine di migliorarne la percezione urbana. I 30 progetti pervenuti hanno dimostrato la ricerca di relazioni trasversali con la città, sia di tipo visivo che di accessibilità lenta, oltre che di unità formale, al fine di accentuare la linearità del fronte urbano, tramite anche operazioni di montaggio e giustapposizione. Come per Milano, interessante il confronto con altre realtà europee, da Almada – Porto Brandão (Portogallo), ad Ås (Norvegia), da Barcellona a Ciney (Belgio), da Kalmar (Svezia) a Mannheim e Monaco (Germania), fino a Parigi: temi comuni, basati sulle relazioni fra i vari gradi di densità edilizia e sui connettori locali, fra cui gli elementi naturali. Valutando tali principi e rapportandoli al caso veneziano, è emersa una forte eterogeneità di comportamenti progettuali, che ha impedito di premiare ununica soluzione ma di assegnare invece tre segnalazioni ex aequo: Innesti Urbani (Andres Holguin, Elena Barbiero, Alessandro Deana, Gilda Lombardi e Benedetto Bertozzi); The Territorial Threshold (Francesco Messina, Daria Caruso, Rosario Cristelli, Anna De Marco, Francesco Fragale, Francesca Mazzone, Giuseppe Messina e Giorgia Di Giorgi); Percorsi per riqualificare (Gregorio Indelicato, Mario Cottone e Chiara Gugliotta), cui si aggiungono quattro menzioni speciali. Lamministrazione si è detta interessata a lavorare da subito coi progettisti premiati, percorrendo la strada dei workshop partecipati e coinvolgendo anche FS Sistemi Urbani.