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Leggi in attesa di un governo

Leggi in attesa di un governo

Tra la fine della legislatura ed elezioni politiche poco rassicuranti per la stabilità del paese, lo scorcio del 2012 e i primi mesi del 2013 si sono aperti con questioni professionali in sospeso, norme approvate che attendono l’entrata in vigore e una pesante incertezza sul futuro di una professione e di un settore, quello dell’edilizia e delle costruzioni, sempre più in crisi.
Le norme che, approvate o in discussione da fine 2012, avranno ripercussioni lungo l’arco del 2013 sono molte e riguardano aspetti diversi della professione.
Parametri per i compensi. Il dm 140 del 20 luglio aveva stabilito i criteri per i giudici nelle vertenze per il compenso dei professionisti. Un altro decreto dovrà fissare il compenso a base di gara nei lavori pubblici, ma l’emanazione sembra ancora in alto mare.
Regolamento della riforma delle professioni. Il dpr 137 del 7 agosto ha attuato le leggi 148/2011 e 27/2012 senza produrre una vera riforma né ridurre o accorpare la pletora di Ordini esistenti (cfr. «Il Giornale dell’Architettura» n. 109). Accanto ad alcune innovazioni, come la limitazione del potere dei Consigli sulla disciplina e relativamente ai pareri sugli onorari e un obbligo di tirocinio per l’ammissione all’esame di abilitazione (non ancora applicato a ingegneri e architetti), imposta un Albo unico nazionale ma dalla seconda metà del 2013 aumenta i costi per gli iscritti, che dovranno obbligatoriamente assicurare la propria attività professionale per i rischi di danni al cliente e seguire i corsi di formazione continua.
Regolamento dei Consigli di disciplina degli Ordini. È stato formulato dal Cnappc e pubblicato sul bollettino del Ministero della Giustizia il 15 dicembre. Il nuovo sistema sarà applicato subito dopo il prossimo rinnovo di ciascun Consiglio, molti dei quali dovrebbero essere sostituiti in autunno. La novità principale non risiede nel Regolamento ma nella legge: i procedimenti disciplinari saranno infatti svolti in toto da un organo nominato dal Tribunale, con la possibile presenza di membri non iscritti all’Ordine.
Schemi di contratto professionale. A fine dicembre il Cnappc ha diffuso gli esempi di contratto per incarico da privati e di urbanistica.
Legge di stabilità (n. 228 del 24 dicembre). Al comma 115 sospende fino a fine anno il trasferimento delle funzioni delle Province ai Comuni. In attesa del riordino, rimangono funzioni proprie delle Province: la pianificazione territoriale, i trasporti, le strade provinciali e l’edilizia scolastica. Fino a tutto il 2013 sono sospese l’attuazione delle città metropolitane e la soppressione delle relative province. Al comma 147 è vietato il rinnovo delle consulenze, salvo casi particolari di proroga, fermo restando il compenso. Per quanto riguarda il fisco, programma un nuovo aumento dell’Iva al 22% che dovrebbe partire dall’1 luglio. Abolita la posizione del contribuente minimo per chi (e sono in molti) ha un reddito inferiore ai 30.000 euro, che da adesso rientra nella fiscalità generale, rendendo più difficile la sopravvivenza dei professionisti che hanno poco lavoro.
Inarcassa. Il contributo soggettivo aumenta a 14,7%, con il minimo che passa a 2.250 euro e l’integrativo, del 4%, a 660. 85 euro per la maternità. In questo modo i contributi minimi diventano solo un acconto per i redditi professionali medio-alti mentre sono quasi a fondo perduto per quelli bassi, perchè vanno pagati anche in assenza di reddito. E la situazione peggiora se si considera che l’aumento è stato deciso contestualmente alla nuova interpretazione del lavoro occasionale, per cui un iscritto non dipendente deve aprire posizione Iva, e iscriversi a Inarcassa, anche se svolge un solo incarico. La tenaglia aumento-contributi e il divieto di lavoro occasionale tenderà a produrre le dimissioni dagli Ordini di chi svolge professione saltuaria e marginale. Continua a esistere la pletorica assemblea di Inarcassa i cui delegati, ben 228 architetti e ingegneri, vanno in missione quattro o cinque volte l’anno a spese della categoria ma, tranne poche eccezioni, non svolgono reali funzioni.
Professioni non regolamentate. La legge n. 4 del 14 gennaio regolamenta le professioni non organizzate in Ordini o Collegi e prevede associazioni professionali che saranno pubblicamente riconosciute con l’inserimento nel sito del Ministero dello Sviluppo economico. La legge è stata varata nonostante l’opposizione degli Ordini, che temono la concorrenza di professioni affini anche se diverse. Le associazioni non hanno scopo di lucro, svolgono funzione di rappresentanza e tutela degli iscritti e si distinguono dalle società tra professionisti che, invece, sono finalizzate all’esercizio della professione. Sono interessate oltre 200 professioni con circa 3 milioni di soggetti che, tra arredatori, fisici, industrial designer, restauratori, amministratori di condominio, informatici e bibliotecari, operano come liberi professionisti o dipendenti. Le associazioni si devono comportare secondo standard simili a quelli degli Ordini, con obbligo di formazione permanente e controllo della deontologia professionale, ma si può esercitare anche senza essere iscritti alla relativa associazione. Per salvaguardare gli Ordini e i Collegi esistenti, la legge stabilisce che le professioni «non organizzate» non possono avere come oggetto attività riservate per legge a soggetti iscritti agli Ordini. Ma è già stata contraddetta dal Ministero della Giustizia, che il 9 gennaio ha pubblicato il riconoscimento dell’Associazione italiana progettisti d’interni. Se l’oggetto sociale è l’interno di edifici, non avrebbe dovuto esserci approvazione perché l’attività è per legge di competenza degli architetti.

Norme in corso di emanazione
o in preparazione
Sono in attesa, e in ritardo, il dm sui parametri per stabilire l’importo a base di gara nei lavori pubblici e il dpr sulle società professionali. Inoltre in un tempo più lungo dovranno essere formulati i nuovi ordinamenti di ciascuna professione. Si attendono da parte del Cnappc la produzione di un regolamento per la formazione continua da sottoporre all’approvazione entro agosto e gli schemi di convenzione per l’assicurazione dell’attività professionale.
Possibili indirizzi per il futuro
La prossima legislatura dovrebbe innanzitutto rimettere in sella alcuni ddl governativi, caduti con la fine della precedente.
Appalti ed edilizia. Ddl del Governo che proponeva una delega per il completo riesame del Codice degli appalti e del Regolamento dpr 207/2010 nonché del Testo unico dell’edilizia, per aggiornarli alle molteplici modifiche apportate.
Semplificazioni. Ddl del Governo che prevedeva, tra l’altro, procedure più semplici per la sicurezza nei cantieri e l’utilizzo delle terre da scavo nei piccoli cantieri. Semplificazioni in merito al silenzio-rifiuto per i permessi edilizi e al nulla osta paesaggistico.
Suolo. Ddl del Governo per la protezione del suolo agricolo dall’espansione delle città e dalla disseminazione di seconde case.
Province. Rinviato di un anno il riordino, che era già una retromarcia rispetto all’eliminazione. Gli Ordini dovrebbero seguire la sorte delle province.
Ci sono proposte anche da parte del Cnappc, che ha chiesto al nuovo Governo di affrontare prioritariamente alcuni temi essenziali:
Nuova legge urbanistica che includa l’impostazione di un Regolamento edilizio unico valido per tutti i comuni italiani, salvo aspetti locali.
Riuso. Il rilancio dell’edilizia deve fondarsi su un vasto programma di utilizzo dell’esistente, a livello edilizio e urbano, per evitare nuovo consumo di suolo e facilitare gli investimenti anche da parte delle famiglie e dei piccoli imprenditori.
Libretto del fabbricato. Occorre una legge per istituire la carta d’identità dell’edificio, essenziale per la manutenzione e una politica basata sul riuso dell’esistente.
Codice dei lavori pubblici. Ripresa del ddl governativo per l’aggiornamento con l’inserimento di alcune proposte, tra cui l’uso del concorso nell’affidamento degli incarichi professionali, la premiazione del merito e non del fatturato, la limitazione a 40.000 euro degli incarichi affidabili senza bando di gara.
Social housing per interventi su quartieri e periferie degradati, anche con lo strumento della demolizione-ricostruzione, affrancato dal vincolo del rispetto della sagoma.

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Last modified: 18 Luglio 2015