Purtroppo, siamo stati facili profeti.
Riprendiamo il caso dei concorsi nel paese salernitano dei pomodori dop (cfr. «Il Giornale dellArchitettura», n. 109, ottobre 2012, p. 10). NewItalianBlood aveva suggerito al sindaco e al Rup che, in quel modo, era meglio non farli. Il risultato? 4 concorsi e 3 partecipanti.
Non si è mai visto in Italia che un concorso didee vada deserto e nemmeno che per gli altri 3 si scomodassero in totale 3 partecipanti, soltanto uno per ogni bando!
Causa le molteplici incertezze registriamo la sonora bocciatura da parte dei professionisti (architetti, ingegneri e persino geometri anchessi ammessi come capigruppo). Disertando in massa i concorsi, i progettisti hanno evidenziato sia linaffidabilità delle procedure promosse dallamministrazione – assenza totale di documentazione grafica, esiguità delle risorse, vaghezza degli obiettivi – che limmobilismo dellOrdine degli Architetti di Salerno. Nonostante le ripetute segnalazioni, anche presso il Consiglio nazionale architetti, nessuno è intervenuto a fermare dei bandi «approssimativi e insipienti». Per fortuna i professionisti sono ancora in grado di comprendere e giudicare.
A proposito del caso San Marzano lavvocato Antonio Donnarumma ci spiega: «Lillegittimità delle procedure risulta oltremodo evidente: solo per citare un esempio, lart. 15 viola le prescrizioni di cui allart. 84 del dlgs n. 163/2006. Lindicazione dei componenti della commissione di gara si pone in aperto contrasto con il comma 10, secondo cui la nomina dei commissari e la costituzione della commissione devono avvenire dopo la scadenza del termine fissato per la presentazione delle offerte. La cosa davvero paradossale, in tutti e 4 i bandi, è che lo stesso art. 15 prima prevede che la commissione giudicatrice sarà nominata dopo la presentazione dei progetti e poi, invece, procede allindividuazione di addirittura due dei tre componenti».
Dunque due membri della giuria erano di fatto già noti poiché individuati quali responsabili dei settori lavori pubblici e gestione del territorio, bastava leggere i loro nomi sul portale del Comune. Analizzando i 4 bandi e il verbale della giuria (pubblicati su www.facebook.com/nib.newitalianblood) ognuno potrà verificare e farsi la propria idea riguardo le problematiche e il fallimento.
Ma perché queste precisazioni? Il caso San Marzano è un campanello dallarme. Il sistema dei concorsi in Italia, inteso come ricerca, qualità e accesso dei giovani talenti alle commesse pubbliche, vacilla pericolosamente. Gli Ordini risultano sempre più assenti o inefficaci, sia a livello centrale che periferico. E la conferma arriva sia dai piccoli concorsi che da quelli importanti come la riconversione del Vigorelli (dopo la segnalazione di NIB, il Comune di Milano ha dovuto aggiungere una giuria diversa per la seconda fase) o quello per il padiglione Italia per lExpo 2015. Le proteste del presidente del Cnappc Leopoldo Freyrie sullo sbarramento ai giovani, sulle competenze dei giurati e sullimpossibilità di comparare materiali non individuati per numero e formato, sono state totalmente ignorate.
Articoli recenti
- Tragico crollo nella Torre dei Conti: no a scelte frettolose 8 Novembre 2025
- Jean Prouvé double face: tra valorizzazione e conservazione 5 Novembre 2025
- Un grande, raffinato, magazzino per rivoluzionare l’agricoltura 5 Novembre 2025
- La migliore architettura: politicamente corretta, poche sorprese e archistar 5 Novembre 2025
- Vitra Campus, Balkrishna Doshi celebra il silenzio 5 Novembre 2025
- Il porto di Marsiglia ha il suo nuovo, vecchio, faro 4 Novembre 2025
- Impermeabilizzazione del terrazzo: Icobit Italia il tuo alleato 4 Novembre 2025
- Il Museo più grande, simboli e nazionalismo: l’Egitto si celebra 3 Novembre 2025
- Forma e relazioni in mostra alla Sapienza 3 Novembre 2025
- Ritratti di città. Hanoi, topografie del cambiamento 29 Ottobre 2025
- Smart vs Green: una sola intelligenza non basta 29 Ottobre 2025
- Dolci attese: forme che misurano il tempo 28 Ottobre 2025
- Agenda Urbana: a Brescia un laboratorio condiviso per la sostenibilità 28 Ottobre 2025
- Alice Rawsthorn: il mio design, un’attitudine più che una professione 28 Ottobre 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata























