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Eleonora Usseglio PrinsiWritten by: Città e Territorio

Londra. Sughero per la Serpentine «archeologica»

Memoria, passato e archeologia sono le parole chiave emerse dalla presentazione della Serpentine Gallery 2012 (in Hyde Park, fino al 14 ottobre) firmata Herzog & de Meuron. Il duo svizzero può ora aggiungere alla lista di riconoscimenti, dal Pritzker alla Medaglia del Riba, un altro prestigioso lavoro, con la consolidata collaborazione dell’artista cinese Ai Wei Wei. «Joyous peace of archaeology and inspiration», lo ha definito Ruth Mackenzie direttrice del London Festival 2012. Il padiglione non ha l’ambizione di essere un mero esempio di autocelebrazione, quanto una raccolta dei segni lasciati dai passati allestimenti, rivisitati dall’elegante design dei due architetti. Un taglio nel terreno definisce un elemento di landscape che dialoga con l’intorno e l’interno, scavando alla ricerca di segni e preesistenze. Dodici colonne (ognuna a rappresentare i passati padiglioni) e come copertura un sottile specchio d’acqua che riflette il capriccioso cielo londinese. Un gioco di linee e dislivelli che, a differenza di ciò che ci si aspetta da una struttura temporanea, non fa tabula rasa dei suoi predecessori. Lo studio delle fondazioni diventa parte portante del progetto non solo dal punto di vista statico, ma come riflessione formale. La geometria nasce, forse un po’ banalmente, dalla sovrapposizione degli schemi dei precedenti padiglioni, comunque il risultato finale non delude. La scelta del materiale, come nella maggior parte dei progetti del duo svizzero, è sostanziale: il cork, ottenuto dal riciclaggio del sughero, è stato utilizzato per la realizzazione della maggior parte del padiglione, fornito da gruppo Amorim. Caldo al tatto e dalle sfumature rossicce, il cork regala al padiglione quella sensazione di geometrie plasmate direttamente dal terreno.

Autore

  • Eleonora Usseglio Prinsi

    Nata a Torino nel 1986, vive a Londra. Laureata presso il Politecnico di Torino in Architettura e costruzioni con una tesi dedicata alla ricostruzione post tsunami della costa cilena, ha trascorso due anni all'estero studiando tra Madrid e Santiago del Cile. Inizia la sua esperienza editoriale nelle redazioni di «The Architectural Review» e «Port Magazine» a Londra, diventando parte, nel 2013, della redazione di Archiportale e Archilovers. Attualmente è impegnata come corrispondente britannico e communication manager presso lo studio londinese Acme

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Last modified: 8 Luglio 2015