Bologna. Prove generali di pedonalizzazione dal 12 maggio: decumano storico e cardo ottocentesco, ossia la T disegnata da via Ugo Bassi-Rizzoli e via Indipendenza, sono integralmente pedonalizzati. Ma attenzione: solo durante i week end! La nuova gestione del tempo muta lo spazio della città, con gli autobus che si astengono dal triturarne la porzione storica almeno il fine settimana e i giorni festivi, per rinserrarsi nei tracciati più ampi tardo-ottocenteschi e post-bellici: via Irnerio e via Marconi. Nei «T-Days» si realizza così unisola pedonale di straordinaria estensione che al reticolo degli attuali percorsi unisce gli sventramenti ottocenteschi. La valutazione, beninteso, la si dovrà fare lungi dallesaltazione delle prime domeniche, unico dato sicuro di una popolazione in attesa febbrile di pedonalizzazioni, come dimostrato già a febbraio da un sondaggio.
I giorni feriali il provvedimento, che con poche risorse agisce su uno dei centri storici più vasti dEuropa (400 ettari con 53.000 residenti e innumerevoli attività), non ha rimedi a bus snodati da 28 tonnellate e, pur prevedendone lelettrificazione, simpegna piuttosto in una guerra senza quartieri ai mezzi privati, auto e persino motorini, tollerandone la presenza nel cuore della città storica solo se dei residenti.
Grave la preoccupazione di Ascom e Confesercenti che, sempre allarmati da ogni cambiamento su un sistema economico già fragile, hanno commissionato a quattro note matite bolognesi (Filippo Boschi, Glauco Gresleri, Roberto Scannavini e Andrea Trebbi) una proposta alternativa per una Bologna futura che sogna se stessa oltre la crisi e che torna a un piano-disegno, prospettando rifacimenti integrali dei manti stradali, una funicolare verso il suo belvedere (san Michele in Bosco) e una costellazione di parcheggi diffusi e nascosti, troppo indulgenti a una permeabilità carrabile del centro storico. Questo piano, però, per cui si prevedono circa 12 anni di attuazione e un sistema ancor vago di finanziamenti, pare piuttosto una presa di posizione politica, a frenare la risolutezza del Comune che, con un potenziamento dei parcheggi a corona del centro e lannuncio di un sistema di bike-sharing di livello europeo, mai aveva proposto una simile azione a contrasto della mobilità privata motorizzata. A coronare la virtuosa intenzione manca tuttavia un sistema di mezzi pubblici di provata puntualità e frequenza, perchè lattuale, oltre i confini del centro storico, resta affogato nel traffico urbano. Così, mentre si auspica che lo spirito del piano contagi anche la periferia, in centro esso completa la logica di micro-interventi che già fu del piano Gabrielli (cfr. «Il Giornale dellArchitettura», n. 91, p. 3), per migliorie in un tempo di risorse scarse, prevedendo estensioni dellaccessibilità wi-fi, un rinnovato arredo urbano e, finalmente, un sistema efficace di bagni pubblici nei sottopassi degli ex tracciati carrabili.
Articoli recenti
- Piazza Augusto Imperatore, la magia romana del piano inclinato 9 Luglio 2025
- Osaka, strani sogni per il post-Expo 9 Luglio 2025
- Andrea Bruno (1931-2025) 9 Luglio 2025
- L’archiviaggio. Ponente ligure tra architettura, speculazione e lusso 9 Luglio 2025
- Marucci: Camerino, fortino della cultura urbana 7 Luglio 2025
- Barcellona, le sorprese di Casa Batlló: ecco i colori di Gaudì 4 Luglio 2025
- Oltre l’algoritmo: morfologia, cittadinanza, trasformazione 2 Luglio 2025
- Architettura e fascismo, storie di un’eredità complessa 2 Luglio 2025
- Gli edifici del futuro: smart home e domotica 2 Luglio 2025
- Expo di Osaka, i padiglioni nazionali: meraviglia e disorientamenti 1 Luglio 2025
- Michele Talia confermato presidente dell’INU 30 Giugno 2025
- Sobria ed eterea, Grace è la nuova collezione Keope ispirata al limestone 27 Giugno 2025
- Riqualificazione energetica: tutto quello che devi sapere sugli incentivi 26 Giugno 2025
- Bunker, paure, tanti progetti. Così sta cambiando Tel Aviv 25 Giugno 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata