È la piccola città delle grandi navi, il maggiore polo strategico di Fincantieri, ma ha alle spalle una storia di grande rilievo e vuole valorizzarla, guardando al futuro. Monfalcone è divenuta nel Novecento «periferia industriale» di Trieste; scelta dai Cosulich, dinastia darmatori provenienti da Lussino (Croazia), per insediare il loro più importante cantiere. Qui dal 1908 sono stati prodotti, sotto varie denominazioni (Cnt, Crda, Italcantieri, Fincantieri), navi da crociera e petroliere, sommergibili e idrovolanti, navi da guerra e aerei civili. I cantieri vi hanno realizzato anche una vera e propria company town, il villaggio operaio di Panzano, ricca di architetture eclettiche e spazi urbani di qualità, che dagli anni novanta il Comune sta recuperando per stralci attraverso fondi regionali, Contratti di quartiere, ecc.
Ora, con fondi europei (1.766.520 euro), sta prendendo forma il Polo museale della cantieristica (MuCa), le cui linee guida del progetto museografico, elaborate dallAipai (Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale) sono state presentate in un convegno il 23 e 24 marzo. Se come museo diffuso è composto di paesaggi, itinerari, siti da visitare in quanto monumenti di se stessi, il MuCa ha come fulcro una sede di 1.400 mq nellimponente albergo operai sorto allingresso del cantiere e un centro visite nel cuore del villaggio operaio, già attivo. Oggi di proprietà pubblico-privata, dellalbergo dopo decenni dincuria si sta terminando il restauro (nelle foto), per accogliere lo spazio museale (pensato come contenitore di oggetti, idee, immagini, attività), un museo-laboratorio. Nelle scorse settimane il Comune ha affidato progettazione e direzione lavori degli allestimenti nellalbergo e dei percorsi tematici del museo diffuso a un gruppo guidato dallarchitetto fiorentino Claudio Nardi (artefice della trasformazione dellex fabbrica di Schindler a Cracovia in museo darte contemporanea) e dallo studio triestino Sintesi Srl.
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