Dimenticate il «white cube», lasettica sala espositiva cara allarte concettuale anni settanta. La Tate Modern, infatti, ha inaugurato il 18 luglio due spazi sotterranei circolari, vecchie cisterne di combustibile dismesse nel 1981, adiacenti alla Turbine Hall: sono le prime sale museali permanenti al mondo dedicate a performance, installazioni, video e live art. Le cisterne, che hanno aperto con un programma di 15 settimane a celebrazione delle Olimpiadi, rientrano nellampliamento da 215 milioni di sterline (poco meno di 270 milioni di euro) che dovrebbe essere completato nel 2016. Il progetto aggiungerà 1.900 mq di spazio e aumenterà le dimensioni della Tate del 60%. Le cisterne sono larghe più di 30 m e alte 7 (circa un terzo delle dimensioni dellimmensa Turbine Hall). Catherine Wood, curatrice per larte contemporanea e la performance presso la Tate Modern, spiega: «Il South Tank, la cisterna sud, ha quattro colonne, mentre lEast Tank, quella est, ne ha nove. Entrambe sono essenzialmente spoglie e manca un allestimento di base perché ogni artista necessita di una diversa configurazione». Il programma inaugurale, intitolato «The Tanks. Arte in azione» (fino al 28 ottobre), è stato organizzato da Kathy Noble, la curatrice della Tate Modern per i progetti interdisciplinari, da Stuart Comer, curatore dei film alla Tate, e dalla stessa Wood. Il pezzo forte è una nuova commessa allartista sudcoreano Sung Hwan Kim, sovvenzionata da Sothebys. «Temper Clay», uno dei film concepiti da Kim per la cisterna est, prende il titolo dal Re Lear di Shakespeare ed è stato realizzato sulle montagne coreane e a Seul.
Musei nel mondo: che cosa cambia
