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Written by: Città e Territorio

Come si progettano le torri dell’Angelo? Con le molecole del Dna

Come si progettano le torri dell’Angelo? Con le molecole del Dna

Padova. Inaugurata l’8 giugno la nuova sede della Fondazione Istituto di ricerca pediatrica, la Torre dell’angelo, progettata dallo studio di Paolo Portoghesi. Sviluppato per 17.500 mq, su dieci piani fuori terra, l’edificio ospiterà i laboratori didattici e di ricerca del Dipartimento di Pediatria e del Dipartimento di Scienze oncologiche chirurgiche dell’Università di Padova, della Fondazione Penta e di La Nostra Famiglia Irccs Medea, grazie al Protocollo d’intesa firmato dall’Università, dall’Azienda ospedaliera di Padova e dalla Regione Veneto per trasferire tutte le attività di ricerca scientifica pediatrica e diagnostica avanzata nel nuovo Istituto. A regime, saranno 350 i ricercatori ospitati nel più grande polo europeo dedicato alla ricerca contro le malattie infantili.
Realizzato in soli tre anni di lavori e costato 32 milioni, frutto di numerose raccolte fondi svolte da centinaia di volontari a partire da un lascito testamentario di 4,5 milioni da parte di una pediatra milanese, con una partecipazione della Regione Veneto per 3 milioni, il progetto vede coinvolti numerosi enti, quali il Comune, la Provincia, la Camera di Commercio, la Regione Veneto e il Consorzio Zona industriale di Padova (Zip), che ha donato l’area del Consiglio nazionale ricerche sulla quale sorge l’edificio, per un valore di 1,8 milioni, così come è stato donato da Portoghesi il progetto stesso.
La torre sarà completamente operativa entro la fine dell’anno, quando gli ultimi due piani (destinati al Dipartimento di Scienze biomediche comparate diretto da Ilaria Capua, attualmente presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie di Legnaro, della cui presenza non si era sicuri fino all’ultimo e il cui trasferimento è stato fortemente appoggiato dal presidente della Regione Luca Zaia) verranno adeguatamente preparati per le necessità specifiche del Dipartimento, mentre un primo gruppo di ricercatori comincerà il proprio lavoro da settembre. Il costo previsto per il funzionamento della struttura è di 10 milioni annui, che nelle previsioni saranno coperti dai rientri economici dei risultati dei lavori di ricerca.
Strutturato planimetricamente in quattro ali convergenti verso il volume cilindrico centrale, contenente il nucleo per gli spostamenti verticali, ogni piano è leggermente disassato rispetto all’inferiore, generando così un volume elicoidale, metafora della molecola del Dna, con la sua doppia elica ascendente, e della figura dell’angelo; simboli capaci di comunicare in modo subliminale, nelle intenzioni del progettista, un messaggio di fiducia nella scienza e di solidarietà umana verso chi soffre. Il tema dell’edificio che nasce dalla rotazione, caro a Portoghesi, è stato illustrato anche in una mostra tenutasi in aprile presso il Centro culturale San Gaetano.

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Last modified: 20 Luglio 2015