La Biennale dellarchitettura e delle arti del Mediterraneo, lanciata ufficialmente dallUniversità della Calabria nel 2006, e che dopo svariati annunci sembrava al via nellestate 2010, si arena (forse) definitivamente per mancanza di fondi. Un milione laveva promesso lallora sindaco Giuseppe Scopelliti, attuale Governatore della Regione, da cui dovevano provenire gli altri 600. E invece nelle casse della Fondazione Baam ci sono solo 25.000 euro, già bloccati dal Tribunale di Reggio a cui è ricorsa la Pia Srlu, una delle ditte locali che stanno realizzando i «palazzetti» progettati per la manifestazione, al fine di ottenere i 300.000 euro di credito avanzato dalla Fondazione. La macchina, infatti, anche se a rilento, si era già messa in moto, essendo arrivata al 60% del progetto originario con la realizzazione delle 20 strutture (6×6 m) da assemblare in una reinterpretazione della «Palazzata» del fronte mare di Reggio Calabria e Messina, per il centenario del sisma del 1908 in cui andò distrutta, affidata ad architetti di fama internazionale (Acconci Studio, Anselmi, Testa, Nicolini, Hadid e Schumacher, Guedes, Coenen, ecc.). Avanza invece unaltra manifestazione a vocazione mediterranea che ambisce anchessa allinternazionalità. Il Parco archeologico della Villa romana del Casale (Enna; nella foto), diretto dallarchitetto Guido Meli, lancerà nella primavera 2013 la Biennale dellarte del Mediterraneo, grazie a un finanziamento già approvato di 350.000 euro (fondi europei del Po Fesr 2007-2013), che servirà ad avviarla, cominciando dallallestimento del piano nobile di Palazzo Trigona, restaurato di recente per ospitare il Museo del territorio, con materiali archeologici e fino al Medioevo, ma anche esposizioni di arte contemporanea. «Le opere realizzate per la Biennale», ci anticipa Meli, «con il coinvolgimento di giovani artisti provenienti dalle Accademie dellarea mediterranea, saranno intercalate in continuità con lallestimento stabile, ma anche in dialogo con altre installazioni pensate per il sito della Villa (riproponendo la formula di successo sperimentata nella Valle dei templi con la mostra di sculture di Igor Mitoraj) e con le zone darte temporanea nel centro storico». Linterculturalità. In quanto luogo dincontro tra lOccidente romano e il nord Africa, aperto allospitalità con le terme pubbliche, la Villa (il cui restauro complessivo sinaugura il 24 maggio) dovrà diventare «una sorta di stazione di servizio di divulgazione della cultura dei popoli». Titolo della prima edizione: «I colori dellidentità», a evocare il caleidoscopio cromatico di mosaici e Mediterraneo. Non ci sarà un curatore, ma un comitato composto da docenti delle Accademie: «Non voglio», precisa ancora Meli, «grossi nomi di critici darte che impongano i loro adepti».
La Sicilia punta sulla cultura: semaforo rosso per la Baam, verde per la Biam
