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Alberto VignoloWritten by: Città e Territorio

A Verona, un segno forte per l’area Sud

A Verona, un segno forte per l’area Sud

I lavori si sono conclusi ad aprile, ma la torre degli uffici è per tre quarti vuota. Dopo anni di progetti, pianificazioni interrotte sul nascere (cfr. la «Variante Gabrielli», «Il Giornale dell’Architettura», n. 40, maggio 2006) o ancora in itinere (il Piano degli interventi contenente il masterplan per il settore meridionale della città redatto da Federico Oliva Associati adottato nel settembre scorso), è finalmente giunto a compimento il primo progetto-bandiera per Verona Sud, il vasto comparto su cui si concentrano le attese di trasformazione immobiliare della città veneta. Pur se leggermente decentrato rispetto alle aree strategiche del cardo massimo, il complesso da 55 milioni (superficie lorda, 24.000 mq) del Verona Forum (che ad aprile ha aperto il fitness center Virgin Active e il 10 giugno l’hotel Crowne Plaza) ha giocato d’anticipo e d’immagine, puntando proprio su Mario Bellini. Due fiammeggianti cristalli, volumi eccentrici e spigolosi alti circa 50 m, l’uno alberghiero (8.000 mq + 5.000 mq di fitness center) e l’altro destinato a uffici (11.000 mq), che si elevano da un basamento rivestito in ardesia contenente un fitness center. Il progetto, avviato nel 2005, concentra sulle facciate una ricerca al contempo tecnologica ed espressiva. I rivestimenti delle torri sono infatti elementi energeticamente attivi, che con sistemi diversi regolano il comfort degli ambienti. Le schermature metalliche di parte delle vetrate sono segnate da grafismi a guisa di volatili, che da lontano conferiscono al complesso un carattere vagamente hitchcockiano. Immancabili i sistemi solari in copertura e fotovoltaici in facciata, alternati al motivo decorativo dei brise-soleil. Un elevato grado d’innovazione ha interessato anche il cantiere, banco di prova di un notevole virtuosismo costruttivo. Un’architettura fortemente iconica e autoreferenziale, riconoscibile dallo svettante profilo all’insù delle due torri, che campeggiano nel piatto orizzonte all’ingresso della città dal casello autostradale. Resta da verificare se l’esito rimarrà isolato o se varrà da esempio, come pare probabile, contribuendo all’identità di un contesto ancora tutto da reinventare.

Autore

  • Alberto Vignolo

    Nato a Peschiera del Garda (Verona) nel 1968. Laureato in architettura al Politecnico di Milano, alla libera professione affianca la ricerca sulla comunicazione del progetto architettonico attraverso la redazione di articoli, saggi e monografie e l'organizzazione di mostre e iniziative culturali. Dal 2010 dirige la rivista «Architettiverona».

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Last modified: 20 Luglio 2015