Visit Sponsor

Written by: Città e Territorio

22 progetti cambieranno la città

22 progetti cambieranno la città

Piazza Barche a Mestre

Sarà completato entro dicembre 2014 il nuovo assetto? Così prevede l’amministrazione comunale, che presentando il progetto a dicembre ha fissato l’apertura del cantiere entro quest’anno e il suo termine nei successivi 12 mesi. Assai complicata la gestazione. Nel 2005 il concorso per la sistemazione urbanistica e architettonica della piazza, vinto dallo studio Arbau e altri, i cui esiti sono stati disconosciuti dall’allora sindaco Massimo Cacciari (e per cui sono stati spesi 250.000 euro); nel 2008 la consulenza di Manuel Ruisanchez, compensata con 98.000 euro, che ha visto ricorrere i vincitori esclusi, e che è stata successivamente annullata dal Tar Veneto in ragione della necessità di una gara per l’affidamento d’incarico (che ha generato a sua volta un procedimento giudiziario nei confronti dell’ex assessore all’Urbanistica e del dirigente di settore volto al recupero delle somme pagate); infine, il progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale che, oltre ad accogliere le richieste della Soprintendenza, scarnifica la già essenziale proposta Ruisanchez da cui origina.
Il perimetro del Piano di recupero copre 40.950 mq, comprendenti piazza xxvii Ottobre e piazza Barche (ottenuta interrando a più riprese la porzione occidentale del canal Salso, storica via di comunicazione tra il nucleo mestrino e Venezia) fino all’attuale testata del canale, per circa 750 metri. Un grande spazio urbano che appare come un grande svincolo stradale, segnato dalle vie di scorrimento laterali e dagli sbocchi della viabilità trasversale (tra cui Corso di popolo, asse di attraversamento cittadino degli anni trenta), utilizzato in parte come parcheggio e occupato da altre funzioni urbane.
Lo spazio lineare verrà trasformato, partendo dalla semplificazione dei flussi stradali (separati da quello tramviario, in direzione nord-sud attraverso piazza xxvii Ottobre). All’estremità occidentale viene messa in luce l’antica testata del canal Salso e trovano posto la Colonna della sortita e lo slargo per il mercato fisso, mentre nella rimanente porzione è previsto un boulevard alberato, ritmato in «stanze». Questo canale verde, ideale prolungamento di quello acqueo, ospiterà il mercato bisettimanale, con il traffico confinato lungo il bordo meridionale. Un parcheggio interrato (da realizzare in project financing) ospiterà 400 auto, per un costo previsto di 19 milioni, mentre è di 12 quello calcolato per la piazza. All’interno di questo contesto, sensibilmente segnato dagli sviluppi della seconda metà del secolo scorso, spicca la presenza storica dell’edificio della vecchia Posta che, recuperato, assolverà a funzioni civiche.
La risistemazione di piazza Barche è solo uno dei 22 progetti pubblici che dovrebbero mutare il volto della città. Dalle ristrutturazioni (scuole, torre civica) alla costruzione di parcheggi interrati, dalla messa in sicurezza o dalla riqualificazione degli assi viari alla sistemazione di spazi pubblici, con una particolare attenzione alla mobilità (è previsto l’arrivo del tram fino a Venezia e Marghera, la nuova stazione ferroviaria della Gazzera e l’avvio della pista ciclabile di via Vallon), la Giunta ha messo a bilancio circa 300 milioni che copriranno l’attività fino al 2013.

Piano di assetto territoriale

Oltre 300 gli emendamenti presentati il 31 gennaio, quando è stato discusso (tra contestazioni, picnic, fughe e rincorse, sospensioni, e una seduta fiume) il Piano di assetto territoriale della città. Approvato dal Consiglio comunale, in autunno passerà all’esame della Provincia e al recepimento delle osservazioni.
Grandi navi. Venezia è il primo porto crocieristico italiano, con 1,6 milioni di passeggeri nel 2010 (con traghetti e aliscafi, 2,7 milioni), in previsione di arrivare a 5 milioni per il 2020. Il passaggio di oltre 600 navi da crociera all’anno nel canale della Giudecca genera effetti devastanti: erosione delle rive, moto ondoso, inquinamento. Il Pat conferma: grandi navi fuori dalla laguna. Se ne discute a partire dal progetto dell’Autorità portuale di deviare il traffico in entrata verso il lato ovest della laguna, risezionando il canale Contorta Sant’Angelo tra Fusina e l’attuale stazione marittima (da -2,5 m a -9,5 m), estraendo 1 milione di mc di fanghi, per un costo previsto di 50 milioni. Secondo ambientalisti e idraulici, il canale potrebbe però trasformare l’assetto idrico della laguna, alterando il movimento dei flussi acquei. Meglio il porto off-shore? O, come suggerisce il ministro all’Ambiente Corrado Clini, direttamente a Santa Maria del Mare, sui 14 ettari di cemento dove si stanno costruendo i cassoni del Mose? Nel frattempo si cercano palliativi: è in dirittura d’arrivo la bozza per il decreto che escluderà le navi sopra le 40.000 tonnellate; secondo la Venezia Terminal Passeggeri bloccherebbe il 60% dei transiti e farebbe crollare del 90% il giro d’affari dello scalo, con una perdita di 1 milione di passeggeri.
Tessera City. Rispetto all’accordo siglato nel 2008 tra Comune, Regione e Save (Società Aeroporto Venezia), che prefigurava l’edificazione di 1,7 milioni di mc su 200 ettari (cfr. «Il Giornale dell’Architettura», n. 88, 2010), il Pat ne riduce l’area a 60 ettari, e riguarderà soprattutto le nuove strutture sportive e per lo svago, lo stadio, il nuovo albergo per l’aeroporto e il nuovo casinò. 105 ettari verranno destinati a bosco, mentre gli altri 40 rimangono a Save. Il Comune non considera prioritaria la costruzione della seconda pista.
Porto Marghera. Si punterà alla riqualificazione: come ha ricordato Clini, il dl semplificazioni prevede che le zone industriali dismesse, inclusi siti d’interesse nazionale come Marghera, in caso di reindustrializzazione possano essere messe in sicurezza senza bonifiche. «Le bonifiche (…) per un riuso industriale non sono necessarie: (…) per Marghera vedo un futuro di tecnologie innovative, chimica verde, fonti rinnovabili e logistica a basso impatto ambientale». L’Eni metterà a disposizione le aree, che saranno gestite da una società pubblica guidata dal Comune.
Tav. Cassata la realizzazione del tracciato in gronda (anche se pare siano comunque in corso indagini non invasive sui sottosuoli).

Venice Gateway

Sarà di Frank O. Gehry la prossima architettura contemporanea a Venezia? Dopo una decina di anni di attesa, l’amministrazione anticiperà alla Save 17 milioni per realizzare le opere di viabilità nell’ambito del progetto Venice Gateway che prevede un albergo, oltre ad altre strutture, sull’area di arrivo dei collegamenti acquei a Tessera. Ancora incognita sui tempi.

Mose

Si varano il 3 marzo i primi cassoni in cemento armato del Mose (Modulo sperimentale elettromeccanico), il sistema di difesa dall’acqua alta, in costruzione presso le bocche di porto della laguna (3.000 operai, 5 miliardi d’investimenti). Dopo 9 anni dalle prime opere, si passa alla messa in loco dei primi elementi a Treporti, che andranno zavorrati e sui quali verranno agganciate, durante l’inverno, le paratoie mobili. A metà 2013 inizieranno le prove in bianco, con l’obiettivo di rispettare i tempi di consegna dell’intera opera, nel 2016.
IMG20120331205413475

Process Model Models

Process Model Models

Autore

About Author

(Visited 375 times, 1 visits today)
Share
Last modified: 20 Luglio 2015