Nola (Napoli). In previsione della partenza del primo servizio Av privato in Europa (si vocifera di un via libera entro la prima metà dellanno), il 13 dicembre è stato presentato in anteprima alla stampa il nuovo prodotto della francese Alstom, lAutomotrice grande vitesse (Agv) nella sua versione definitiva per il primo acquirente, la Nuovo trasporto viaggiatori (Ntv), partecipata dalle ferrovie francesi (Sncf) con una quota del 20%. La cerimonia si è tenuta di fronte al centro commerciale Vulcano buono, progettato da Rpbw. Teatro della manifestazione è stato linterno del nuovo deposito di Ntv, fra i più evoluti in Europa; si tratta di un sorprendente grumo di scatole insipide, capannoni privi di qualità architettoniche: atmosfera notevolmente dissonante con le competenze ospitate allinterno, la vicina realizzazione e il curato disegno del treno. Il nuovo convoglio, ordinato nel 2007 in 25 esemplari al prezzo di 650 milioni totali, è stato battezzato «.Italo» tramite un sondaggio web e sarà immatricolato in Italia con la sigla Etr (Elettro treno rapido) 575. Si tratta di un mezzo leggero ad alta velocità progettato per raggiungere i 360 Km/h; in Italia viaggerà a 300 Km/h dati i limiti fisici delle linee esistenti. A differenza degli Etr 500 (Freccia rossa) e dei Tgv, lo schema di trazione è a potenza distribuita, ovverosia i motori non sono concentrati sulle locomotive di testa e coda ma dislocati su più casse. Esattamente come nel Pendolino (Freccia argento), nei Velaro di Siemens, negli Shinkansen giapponesi e pure, più indietro nel tempo, nellinnovativo italianissimo Etr 200 della metà degli anni trenta, capace del record mondiale di velocità. Da questo tipo di treno è stata pure replicata unaltra soluzione: larticolazione dei carrelli imperniati fra una carrozza e la successiva; elemento caratteristico che lo accomuna ad altri elettrotreni eccellenti degli anni cinquanta come il Settebello (Etr 300) e lArlecchino (Etr 250). Lapplicazione di questi accorgimenti permette di aumentare lo spazio a disposizione (e quindi il numero di passeggeri) a parità di lunghezza del convoglio, riducendo i pesi in gioco e il numero di ruote, generando quindi dei rilevanti risparmi di esercizio. Prodotto in più stabilimenti del gruppo sparsi soprattutto in Europa, è assemblato a Savigliano (Cuneo) e La Rochelle (Francia). Il treno può essere composto a piacere offrendo dai 250 ai 650 posti. Ntv ha scelto una composizione di 11 vetture per unestensione di circa 200 m con una capienza di 450 passeggeri divisi in tre classi. La dotazione comprende una carrozza cinema, il collegamento internet gratuito tramite Wi-fi e la possibilità di vedere, grazie al collegamento satellitare (fuorché nelle tratte in galleria), programmi televisivi. Per la prima volta in Italia, sono finalmente presenti a bordo due distributori automatici per caffè e snacks, non lontani da unarea break simile a quella dei Tgv, che però poteva essere risolta in modo diverso, per esempio, valorizzando la visione verso lesterno anzich? negarla, inserendo schermi multifunzione sopra i finestrini e dotando larea di microappoggi per il sostegno e la seduta a orientamento libero allimpiedi. Non è presente una cucina. I pasti saranno serviti al posto in vassoi che ricordano i cestini giapponesi «Bento»; per assicurare la qualità è stata siglata unapposita partnership con Eataly che provvederà alla loro fornitura. Il costruttore ha pensato molto opportunamente di fornire una sorta di tubo vuoto, uno spazio discretamente flessibile e personalizzabile a piacimento dal compratore. Tuttavia, nonostante il treno sia nuovo, le scelte per gli interni sono prive di guizzi: Ntv ha provveduto a compartirlo in modo piuttosto ordinario; sembra abbia guardato poco o nulla le soluzioni proposte da Giulio Minoletti e Gio Ponti negli elettrotreni anni cinquanta. I sedili in cuoio marcati, da soli non bastano a dare un tono. Eccetto otto posti in due scompartimenti nella classe più costosa, le altre sedute sono state disposte a salone differenziandole con poltrone e spazio frontale più largo nelle classi superiori. Gli accostamenti di colore e di materiali utilizzati fanno pensare a un ambiente anodino, scarsamente caratterizzato e nullaffatto domestico. Senza arrischiare, con poco, si poteva osare di più ottenendo qualcosa di molto migliore.
Articoli recenti
- COP30: per un futuro migliore, dovremo imparare dall’Amazzonia 31 Ottobre 2024
- Alto Adige, quando il benessere del territorio si riflette nella baukultur 30 Ottobre 2024
- Architettura instabile, la performance di Diller Scofidio+Renfro 30 Ottobre 2024
- In-VisIBLe, cultura accessibile a tutti 30 Ottobre 2024
- Venezia: l’Hortus Redemptoris non è più conclusus 30 Ottobre 2024
- Veneto: il patrimonio di ville e giardini valorizzato dal PNRR 30 Ottobre 2024
- L’Archintruso. Il colpo di grazia. (Chi ha ammazzato l’architettura?) 30 Ottobre 2024
- Festa dell’architetto 2024: Italia a due velocità 28 Ottobre 2024
- Vienna Nordwestbahnhof, la città senza qualità 28 Ottobre 2024
- Gres porcellanato effetto marmo: eleganza senza tempo per ogni stile 28 Ottobre 2024
- Alberto Ponis (1933-2024) 26 Ottobre 2024
- L’Archintruso. Il signor C., provetto nuotatore 23 Ottobre 2024
- Chiare, fresche e dolci acque. Urbane 22 Ottobre 2024
- Legge sull’architettura, sarà la volta buona? 22 Ottobre 2024
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Luca Gibello. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Michele Roda, Veronica Rodenigo, Ubaldo Spina.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. a The Architectural Post, nuovo editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2024 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata