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Written by: Città e Territorio

Rinasce la speranza per il rione Traiano

Rinasce la speranza per il rione Traiano

Napoli. La giunta comunale ha deliberato l’approvazione del Programma di recupero urbano (Pru) di Soccavo, relativo al rione Traiano sub-ambito 4, firmato dallo studio Corvino+ Multari. «Si tratta – dice Luigi De Falco, assessore all’Urbanistica – di un provvedimento importante per la riqualificazione del tessuto urbano esistente che otterrà benefici in termini di decoro e di vivibilità con le opere previste ». Su una superficie di 76.558 mq, infatti, la Pacifico Costruzioni (PaCo) realizzerà opere pubbliche e private per un valore complessivo di 34 milioni. Il progetto prevede la costruzione di un parco urbano attrezzato, un asilo nido, un’area mercatale con parcheggi, oltre alla riqualificazione della viabilità con la realizzazione di edilizia residenziale. Ma la notizia va inquadrata nell’ambito di una chiara cornice storica e geografica perché il contesto, mai come in questo caso, è importante per capire il valore «sociale» del Pru. Dopo esser stato per molti secoli un piccolo borgo rurale orbitante intorno a Napoli, Soccavo fu accorpato alla città nel 1926 nell’ambito del progetto «Grande Napoli» che, inseguendo il mito demografico, puntava a una metropoli con più di un milione di abitanti. Soccavo divenne così un quartiere periferico, pur mantenendo l’antica anima agreste, almeno fino agli anni sessanta, quando la sfrenata crescita edilizia lo trasformò irrimediabilmente. Oggi è abitato da quasi 50.000 anime e non è il posto migliore dove vivere a Napoli. Eppure l’architettura «di qualità» vi ha giocato un ruolo da protagonista: alla fine degli anni cinquanta proprio a Soccavo sorse (come previsto dal Prg del 1958 voluto da Achille Lauro) il famoso rione Traiano, su progetto iniziale di Marcello Canino. Il rione (130 ettari per 24.000 abitanti) ispirato alla città medievale, alle periferie scandinave e alle parkway americane, divenne il luogo della sperimentazione dei più o meno giovani (e più o meno talentuosi) architetti napoletani: Carlo Cocchia, Francesco Della Sala, Stefania Filo Speziale, Stefano Paciello, Marcello Angrisani, Alfredo Sbriziolo, Michele Capobianco, Salvatore Bisogni e tanti altri. Eppure anche il Traiano, come molte urbanizzazioni del periodo, si trasformò presto in un quartiere di periferia poco vivibile. Per questo motivo, con l’intento di riqualificare l’area conferendole una dimensione maggiormente «umana», nel lontano 1994 Soccavo fu inserito (insieme a Poggioreale e Ponticelli) nei Piani di recupero urbano previsti dalla legge 493/1993 con un protocollo d’intesa tra ministero delle Infrastrutture, Regione e Comune. In quasi vent’anni, però, i progetti hanno fatto pochi passi in avanti e molti indietro: del finanziamento complessivo (che avrebbe dovuto attivare investimenti privati per circa 300 milioni) è attualmente spendibile solo la quota relativa a Soccavo e Poggioreale. Il progetto definitivo firmato Corvino+Multari era pronto già nel 2008 ma è stato bloccato dalla mancata bonifica dell’Arena Sant’Antonio (‘o Lacco), un canale naturale di deflusso delle acque racchiuso in una grande struttura in cemento. L’alveo scende dalla parte alta della città, attraversa Soccavo e Fuorigrotta per arrivare a Coroglio, sversando nei pressi dell’isola di Nisida. Il funzionamento è però compromesso dalla grande quantità di detriti depositati nel suo letto quando la velocità di scorrimento rallenta, tappando letteralmente il canale nel tratto di foce. Per risanare il collettore fognario negli ultimi mesi sono stati reperiti 8 milioni e i lavori partiranno contestualmente alla riqualificazione. Il progetto (15 milioni di opere pubbliche e 19 di private) prevede la realizzazione di un’agorà al servizio dell’intero quartiere, connessa alle residenze da una viabilità pubblica e privata. Così come richiesto dal bando di gara, il tentativo è quello di realizzare luoghi privi di barriere nei quali ritrovarsi. Il verde diventerà un elemento strutturante del processo di trasformazione: verranno costruite circa 80 unità abitative, un centro commerciale, alcune gallerie con negozi, uffici, palestra, asilo nido, attrezzature sportive e parcheggi. I cantieri potrebbero partire già agli inizi del 2012, per concludersi entro il 2015.
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Last modified: 21 Luglio 2015