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Written by: Professione e Formazione

Cambridge centenaria

Cambridge centenaria

Cambridge (Gran Bretagna). Le Corbusier sfilava con il suo gown (il mantello accademico) lungo King’s Parade. L’occasione era il conferimento di una laurea ad honorem su invito di Sir Leslie Martin, l’anno il 1959. Tre studenti affacciati alle finestre del Gonville and Caius College gridarono contro il maestro «à bas l’académie!», proprio uno dei suoi celebri slogan contro l’Accademia; Le Corbusier ne rimase colpito a tal punto da annotare nel suo taccuino l’episodio con un rapido schizzo.
È solo una delle tante memorie custodite dalla Scuola di Architettura dell’Università di Cambridge, fondata nel 1912 con un po’ di ritardo rispetto all’Europa e al Nord America. Nel 1924 il trasferimento a Scroope Terrace 1, che da allora ospita il dipartimento di Architettura affiancato, nel 1970, dal dipartimento di Storia dell’arte. La Scuola è dalle origini legata a filo doppio alla tradizione classica: Charles Waldestein, archeologo e Slade Professor, nel 1911 impegna 1.000 sterline a titolo personale nel tentativo di avviare le lezioni. Il discorso inaugurale, «Art Study in Cambridge», è tenuto a maggio dell’anno successivo da Edward Prior e in ottobre ha inizio l’anno accademico, con tre studenti.
Il basso tasso di accesso degli allievi è una prerogativa molto importante ancora oggi, ovviamente con numeri differenti: solo il 9-10% dei candidati si assicura un posto ad Architettura, circa 50 l’anno a fronte di oltre 500 domande. Gli studenti sono quindi selezionati con cura e seguiti da vicino dallo staff accademico: il rapporto tra docenti e studenti è di 1 a 7 (la media italiana delle Facoltà di Architettura è di 1 a 33). Il progetto è al centro della speculazione scientifica e tutte le discipline ruotano attorno allo Studio, l’atelier di progettazione che impegna gli allievi almeno due giorni su cinque la settimana.
La svolta modernista all’interno della Scuola arriva tardi, ma ha grande impatto grazie a Martin, primo professore di Architettura dal 1956. Carismatica presenza, è un architetto praticante ma è soprattutto autore della riorganizzazione didattica del dipartimento da allora in poi basato sull’architecture tripos, una struttura educativa assimilabile alla recente laurea triennale. Sul retro di Scroope Terrace la nuova stagione, ora aperta alla modernità, è inaugurata dall’estensione dell’originaria terrace vittoriana con un edificio in calcestruzzo e mattoni (Colin St John Wilson con Alex Hardy, 1959). Sono gli anni in cui a Cambridge Colin Rowe sviluppa parte delle sue innovative teorie, Peter Eisenman insegna e a contempo scrive la tesi di dottorato, The formal basis of Modern Architecture. È difficile riassumere tutte le personalità che hanno avuto il privilegio d’insegnare a Cambridge, anche solo per una volta; fra queste Alvar Aalto è stata la più influente.
Negli ultimi anni una costante è stata la crescita dell’interdisciplinarità, attraverso l’uso della moving image, della modellazione urbana e dell’environmental design, in una comunità scientifica ricca d’intellettuali: David Watkin, Robin Middleton, Francis Haskell, Joseph Rykwert, Dean Hawkes, Peter Carl e Dalibor Vesely, per limitarsi al passato prossimo.
La capacità di tradurre la ricerca in insegnamento è una delle prerogative d’eccellenza di Cambridge (il migliore ateneo al mondo secondo il QS University Ranking) e il dipartimento di Architettura risulta il più qualificato tra i 35 del Regno Unito nell’ultimo Research Assessment Exercise (Rae); un efficace strumento di valutazione della ricerca che il nostro ministero dell’Università dovrebbe studiare in dettaglio per evitarci il pensiero ricorrente che i tre giovani avevano rivolto all’attonito Le Corbusier.
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Autore

  • Marco Iuliano

    Nato a Napoli nel 1973, dove si laurea in Architettura presso l'Università Federico II nel 1997. Presso la University of Liverpool School of Architecture è professore associato e direttore di ricerca del Centre for Architecture and Visual Arts (www.cava-research.org). Ha pubblicato saggi su architettura contemporanea, fotografia e cartografia urbana. Insegna e collabora stabilmente in attività di ricerca con istituzioni Italiane e straniere tra cui il Department of Architecture della Cambridge University, la Faculdade de Arquitectura dell’Universidade do Porto e l’Università di Roma 3. Con Francesca Serrazanetti è autore del volume «Inspiration and Process in Architecture. James Stirling» (Moleskine, 2015). Ha organizzato le Colin Rowe Lecture Series in collaborazione con il Royal Institute of British Architects.

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Last modified: 21 Luglio 2015