Abbiamo chiamato in causa Nadia Spallitta, presidente della Commissione urbanistica del Comune di Palermo.
Che cosa pensa della nuova proposta lanciata da Confindustria per cambiare Palermo?
Ritengo che vi sia una forte volontà di provocazione rispetto allinerzia dellamministrazione pubblica, ma al momento non mi esprimo nel merito dei contenuti del masterplan dato che si tratta di studi ancora superficiali che dovrebbero essere inseriti nella cornice di una pianificazione più generale. Al riguardo faccio notare che, al di là della presentazione pubblica, ancora non ci è stato sottoposto alcun progetto.
Che cosa pensa dellintervento dei privati nella pianificazione urbanistica?
Reputo che, tanto più nellattuale momento di crisi economica, sia positivo veicolare finanziamenti privati, tuttavia questo è vero a patto che vi sia un equo contemperamento degli interessi pubblici e privati e che si tenga ben presente che molte delle aree interessate da questo masterplan sono spazi di proprietà pubblica. Nel difficile ma necessario equilibrio tra interessi pubblici e privati occorre uscire dallidea semplificatoria che, in mancanza di risorse pubbliche, la presenza di privati disposti a investire possa bastare a sanare qualsiasi problema. In questo lamministrazione non deve rinunciare al suo ruolo di vigilanza e controllo, canalizzando le risorse private.
Che cosa pensa delle previsioni di questo nuovo masterplan e delle sue interazioni con gli altri strumenti di pianificazione della città?
Anche a fronte della perdita di abitanti che ha caratterizzato Palermo nellultimo decennio, sono convinta che non si possa in alcun modo prevedere il consumo di nuovo suolo. Per questo, credo che sarebbe necessario opporsi se le diverse azioni previste dal masterplan dovessero diventare nuove occasioni di consumo del territorio. Al momento la proposta appare come una somma di parti e non è ancora chiara la cornice generale che dovrà tenerle insieme. Non si può cambiare Palermo attraverso un processo trasformativo attuato a macchia di leopardo, tanto più perché il Prg è in revisione.
Quali strumenti dovrebbe adottare Palermo per ottenere la qualità che tutti dicono di volere?
Anche Palermo, al pari delle altre città europee che tutti prendono a modello, dovrebbe utilizzare i concorsi come pratica abituale. Inoltre bisognerebbe sempre assicurare unadeguata partecipazione dei cittadini nella pianificazione urbana. A Palermo, tutto questo al momento non è avvenuto.
Articoli recenti
- Piazza Augusto Imperatore, la magia romana del piano inclinato 9 Luglio 2025
- Osaka, strani sogni per il post-Expo 9 Luglio 2025
- Andrea Bruno (1931-2025) 9 Luglio 2025
- L’archiviaggio. Ponente ligure tra architettura, speculazione e lusso 9 Luglio 2025
- Marucci: Camerino, fortino della cultura urbana 7 Luglio 2025
- Barcellona, le sorprese di Casa Batlló: ecco i colori di Gaudì 4 Luglio 2025
- Oltre l’algoritmo: morfologia, cittadinanza, trasformazione 2 Luglio 2025
- Architettura e fascismo, storie di un’eredità complessa 2 Luglio 2025
- Gli edifici del futuro: smart home e domotica 2 Luglio 2025
- Expo di Osaka, i padiglioni nazionali: meraviglia e disorientamenti 1 Luglio 2025
- Michele Talia confermato presidente dell’INU 30 Giugno 2025
- Sobria ed eterea, Grace è la nuova collezione Keope ispirata al limestone 27 Giugno 2025
- Riqualificazione energetica: tutto quello che devi sapere sugli incentivi 26 Giugno 2025
- Bunker, paure, tanti progetti. Così sta cambiando Tel Aviv 25 Giugno 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata