Paolo Frau (1952), proviene dal settore delleditoria.
Come vede la Cagliari attuale?
Ereditiamo una città che ha subito un impoverimento demografico preoccupante: tra i 2.000 e i 2.500 abitanti lanno. La cosa rilevante è che la perdita non è soltanto quantitativa ma soprattutto qualitativa; si sta allontanando da Cagliari la parte più giovane della popolazione. Uno dei primi obiettivi che ci poniamo è dinterrompere e possibilmente invertire la tendenza. Vogliamo rendere Cagliari di nuovo appetibile per quelle fasce di popolazione giovani e perlopiù con redditi unitari. A causa della classe dirigente che ha avuto, finora, le leve del comando in città, lunico tipo di edilizia consentita, e in qualche modo favorita, è stata quella di lusso. I prezzi delle abitazioni sono schizzati verso lalto e ormai sono fuori portata, soprattutto per i più giovani. Non è però ipotizzabile venire incontro alla domanda di case a basso costo con interventi concentrati. Si deve invece pensare di parcellizzare gli interventi per inserirli allinterno del territorio e favorire il mix sociale.
Il tema della qualità è fondamentale per la conservazione delle risorse territoriali. Quali linee intendete perseguire e come le comunicherete?
Dobbiamo prestare grande attenzione alla qualità, combattendo la sciatteria e promuovendo una sorta di «contagio». In questo senso, credo che siamo favoriti dalle novità: questanno, per esempio, compie cinque anni la nuova facoltà di Architettura. Noi vogliamo che le attese dei neoarchitetti e di tante professionalità, forse in passato non solo sottoutilizzate ma talvolta anche mortificate, abbiano una risposta. Crediamo che ci sia un bisogno di risposte funzionali ma anche di bellezza, e penso che lamministrazione utilizzerà molto più spesso che in passato le procedure del concorso didee e di progettazione. Pensiamo che possa essere una fonte di arricchimento anche culturale per tutta la città, perchè significa dare loccasione anche agli interventi privati di misurarsi con un nuovo modo di concepire la realizzazione delle funzioni. Abbiamo il problema della rigenerazione di un centro storico tra i più ampi in Italia, con ambiti di degrado e soprattutto fenomeni di spopolamento che esprimono la necessità di una rigenerazione urbanistica e sociale. Abbiamo già intavolato un dialogo con la facoltà di Architettura per aprire nei prossimi mesi un laboratorio, insediato inizialmente nel quartiere di Castello, in grado di raccogliere suggerimenti e idee. In relazione alla comunicazione dellarchitettura, speriamo di poter riprendere alcune esperienze di livello realizzate nella nostra città. È ancora vivo il dolore per lemigrazione di Festarch, che fu occasione di grande confronto tra le nostre intelligenze e quelle di altissimo livello nazionali e internazionali in questo campo: una sperimentazione non a caso analizzata e apprezzata anche allestero.
La qualità del territorio cittadino è espressa anche dalle sue aree umide e dal litorale del Poetto: quali sono i progetti in tal senso?
Stiamo lavorando alla definizione del Piano di utilizzo del litorale. Le scelte di base sono state quelle di salvaguardare luso sociale della spiaggia, sia per i residenti che per gli ospiti. Non aumenteremo la quantità di spiaggia privatizzata, cioè il numero di concessioni o la loro estensione, garantendo a tutti i cittadini unelevata qualità nelluso. Intendiamo poi, nel quadro di un rapporto che diventi più fruttuoso e persino più garbato con le altre istituzioni (Regione, Provincia, amministrazioni locali vicine), dare il massimo contributo alla valorizzazione del sistema degli stagni del Molentargius e di Santa Gilla, un bene straordinario per la città.