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Written by: Città e Territorio

Concorsi: in Brasile goleada di concorsi per i grandi eventi

Concorsi: in Brasile goleada di concorsi per i grandi eventi

I grandi appuntamenti sportivi brasiliani continuano ad attirare energie progettuali da mezzo mondo, ma sono le partner­ship Europa-Brasile a uscire vittoriose. Dopo i vincitori del concorso per il Porto olimpico di Rio de Janeiro (cfr. il numero scorso di questo giornale), i b720 Fermín Vázquez Arquitectos sono il secondo studio catalano a primeggiare, insieme al brasiliano Jaime Lerner (già presidente Uia), con un’intelligente proposta di riqualificazione del waterfront di Porto Alegre in vista del Mondiale di calcio 2014. L’accento è posto sull’evento, certo, ma soprattutto sulla città. Qui le migliori intenzioni sembrano trovare una forma adeguata grazie alla rispettosa strategia d’intervento, volta a dotare Porto Alegre di un nuovo polo per gli affari, la cultura e il tempo libero insediato in 181.000 mq lungo il fiume Guaíba, da tempo separato dal resto del tessuto urbano. Se l’immagine e l’identità storica del sito sono valorizzate grazie al recupero dei 2,5 km di magazzini degli anni venti (adibiti a ristoranti e negozi) e dell’antica centrale elettrica (destinata a funzioni culturali), le torri sfaccettate a base triangolare che svettano a un’estremità del sito (fra cui un hotel, un centro convegni e vari edifici per uffici) definiscono una nuova quanto laconica riconoscibilità urbana. All’estremità opposta, un’area verde ridefinisce il bordo fra il fiume e la città, inglobando a un livello inferiore parte della viabilità esistente e un nuovo spazio commerciale che si affaccia direttamente sull’acqua, seguendo l’andamento ameboide della banchina.
Nel frattempo, a Rio de Janeiro la travagliata gestazione del masterplan per il Parco olimpico dei Giochi 2016 si è conclusa con la vittoria, su un totale di 60 proposte da 18 paesi, della società inglese Aecom (capogruppo Bill Hanway con il brasiliano Daniel Gusmão), già responsabile degli impianti olimpici londinesi. Nel caso di Rio si è invece tentati di rimpiangere la proposta già divulgata prima della decisione di coinvolgere la zona del porto, o di chiedersi come mai il progetto del portoghese Tomás Almeida Fernandes Salgado, più attento agli aspetti ambientali e compositivamente più interessante, abbia ottenuto soltanto il terzo posto. Destinato a ospitare gran parte delle gare (15 attività olimpiche e 11 paralimpiche), nonché un centro di trasmissione e centro stampa, il complesso si estenderà per 1,2 milioni di mq nell’area attualmente occupata dall’autodromo di Jacarepaguá (un nuovo autodromo verrà probabilmente realizzato nei pressi), prospiciente l’omonima laguna. La proposta, che accontenta sia lo spirito pragmatico sia le esigenze di spettacolarità, è stata premiata per gli aspetti legati alla viabilità e all’organizzazione logistica, ma anche per la fattibilità e la presunta sostenibilità dello scenario post evento, che prevede la realizzazione di un nuovo quartiere sul 60% dell’area, attualmente priva delle minime infrastrutture di base. Eredità permanente dei giochi, insieme ad alcune strutture sportive, sarà la mastodontica «via olimpica»: una serpentina pedonale che attraversa in verticale l’intera area e che, citazione fuori scala del calçadão di Copacabana, vorrebbe essere un omaggio all’identità di Rio.
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Last modified: 22 Luglio 2015