Dopo un iter tormentatissimo le cui prime mosse risalgono agli anni settanta, il 10 novembre si è svolta la cerimonia di apertura dei cantieri della Superstrada pedemontana veneta a pedaggio, che sinnesterà a ovest di Vicenza sullA4 arrivando, dopo oltre 90 km, sullA27 a nord di Treviso forse nel 2016: benché sia la novità fra le più rilevanti del panorama infrastrutturale veneto, sarà una strada già vecchia prima di vedere la luce, frutto di troppi compromessi, munita di piattaforma a larghezza ridotta e velocità massima consentita pari a 110 km/h.
Da Vicenza verso Rovigo, dal 2005 si sta costruendo per 54 km il tratto Sud della Valdastico, che dovrebbe aprire completamente nel 2013. Per il tratto Nord, costruito fino ai piedi dellaltopiano di Asiago, è in programma sempre dagli anni settanta il completamento sino allA22 nei pressi di Trento. Dalla realizzazione del progetto definitivo entro il giugno 2013 dipenderà il rinnovo della concessione fino al 2026 per lautostrada Brescia-Padova ma, nonostante le fortissime pressioni dovute agli interessi economici in gioco, lamministrazione provinciale trentina, non senza ragione, nicchia per lautorizzazione al proseguimento nel suo territorio giudicandolo non sufficientemente utile.
Sempre in ambito autostradale, dopo lapertura del passante di Mestre, sono da poco iniziati i cantieri per la terza corsia sul tratto più a est dellA4 da Venezia verso Trieste, dove il traffico è aumentato del 105%, solo considerando il periodo 2004-2008; si prevede la loro conclusione entro il 2016. Riparlando di concessioni, nel caso dellAutostrada del Brennero, il rinnovo della concessione servirebbe agli enti locali come fonte di finanziamento soprattutto per dirottare gli introiti dei pedaggi verso la realizzazione del tunnel ferroviario del Brennero in fase di realizzazione, a oggi la galleria più lunga al mondo (64 km) che dovrebbe essere completata intorno al 2025.
Rimanendo in ambito ferroviario, dovrebbe essere costruita più o meno in quel periodo, fra lAlto Adige e il Veneto, la nuova linea di adduzione al tunnel tra Fortezza e Verona. Mentre lAlto Adige prosegue nella politica di razionalizzare il trasporto ferroviario locale adeguando le linee esistenti (con risultati più che lusinghieri a partire dallesperimento pilota realizzato 6 anni orsono in Val Venosta), il Trentino vorrebbe realizzare a costi accettabili il progetto Metroland: una rete di trasporto collettivo rapido che colleghi, con linee ferroviarie in galleria, le principali valli della provincia al capoluogo in circa 20 minuti, portando la quota di trasporto pubblico dal 26 al 40%. I 3,5 miliardi necessari in 20 anni sembrano comunque accettabili se paragonati ai 2 miliardi spesi negli ultimi 10 anni per la rete stradale provinciale. Nella parte centrale del Veneto, il progettato Sfmr (Servizio ferroviario metropolitano regionale) a più di dieci anni dallavvio dei lavori deve ancora vedere la partenza del primo lotto, a causa della penuria di materiale rotabile. Il Friuli Venezia-Giulia si sta attrezzando con un progetto più limitato e ha proceduto allacquisto di nuovi convogli.
Per ciò che concerne la cosiddetta alta capacità da Milano a Venezia, eccetto un breve tratto da Milano a Treviglio e da Padova a Mestre atto a velocità non superiori ai 220 km/h, non è stato realizzato nullaltro e, a scadenze ravvicinate, non cè un chiaro programma di lavori. Ancor meno per il tratto da Venezia verso Trieste.
In laguna, i lavori per le barriere del Mose di Venezia dovrebbero concludersi nel 2014. Nella riunione del comitato di salvaguardia per Venezia è stato deliberato il via libera alla costruzione del porto offshore allesterno delle bocche di porto prospicienti la città, giudicato importante per i flussi delle merci ma che, in assenza di una sinergia comune fra i porti dellAlto adriatico, compresi quelli dellIstria Slovena e Croata, rischia di generare una guerra costosissima e fratricida. Alle spalle del porto di Venezia, la Regione Veneto ha di recente proposto il rilancio del progetto di completamento dellidrovia verso Padova, anche in funzione di regolazione idraulica del territorio. Last but nou least, gli aeroporti: Venezia è in attesa di ampliamenti rilevanti e, forse, della stazione Av, e fa da punto di riferimento per tutta larea in sinergia con lo scalo in crescita di Treviso destinato ai low cost, sui cui sono stati programmati notevoli investimenti. Laeroporto di Ronchi dei Legionari, che ora ha problemi di scarso traffico, potrebbe essere interessato anchesso da una fermata della linea Av verso Trieste. Lo scalo di Verona, fino a qualche tempo forte nei charter, dovrà forse rassegnarsi a entrare nellorbita di quello di Venezia. Lo scalo di Bolzano soffre di una risibile quantità di traffico dovuta sia alla posizione marginale, sia alle condizioni orografiche, che poco offrono a un ampliamento della pista.
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