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Caterina PagliaraWritten by: Progetti

Parco e torre Solberg a Sarpsborg (Norvegia) di Saunders Arkitektur

«E se non restasse più nessuno sulla terra, a contemplare le ombre disegnate dal sole, che ne sarebbe del tempo?» Così Gore Vidal s’interrogava sulla Creazione, in un romanzo orientale con protagonisti Socrate, Buddha e Confucio. Oggi, non la scomparsa degli esseri umani ma banalmente la loro fretta e uno spirito distratto sono sufficienti a distruggere il senso del tempo e la percezione nel paesaggio di ogni qualità dello spazio.
Su una rotta turistica privilegiata lungo la costa norvegese, in prossimità del confine con la Svezia, il parco Solberg è, invece, per i turisti diretti a Oslo, un luogo di pausa, vicino alla città di Sarpsborg nella contea di Østfold; la contemplazione è al contempo suggestiva e drammatica, rivolta alla campagna e al fiordo.
Nel cuore di una densa foresta una rampa elicoidale, stereotipo moderno della promenade architecturale, racchiude la serena area pavimentata in lavagna e ghiaia di circa 2.000 mq (schermandola dal rumore e dal traffico della non distante autostrada E6), crescendo poi da 0 a 4 m per condurre il visitatore all’interno della torre, il cui punto di osservazione si eleva fino a 30 m. La torre, una semplice struttura in calcestruzzo e legno, che racchiude un elevatore e una scala, è la verticale prosecuzione della passeggiata: la pura macchina visiva è denominata Solberg (montagna del sole), nel paese in cui l’artista Arnold Haukeland ha realizzato la scultura sonora Ode til lyset (Ode alla luce). Si cammina tra oggetti essenziali, in ognuno dei quali un’unica struttura è trasformata con chiare piegature in pavimento-tetto-pareti; i giochi d’ombre lunghe s’inseguono nel corso del giorno e mentre i percorsi narrano un brano di paesaggio, si ricostruisce l’idea di tempo attraverso la luce che evolve. I sette piccoli padiglioni semiaperti, progettati con la collaborazione del graphic designer Camilla Holcroft, sono espositori temporanei che illustrano il patrimonio storico locale d’incisioni rupestri risalenti all’Età del bronzo, di cui ancora pochi sono a conoscenza.
Tra i temi dell’architettura contemporanea norvegese, l’attenzione alla tettonica dell’impianto si esprime qui in elementi puri posati con leggerezza sul suolo, che non si radicano in profondità; l’orizzontalità prevalente è interrotta solo dalla torre poiché l’andatura pianeggiante del sito implica che la natura circostante possa essere ammirata con continuità solo dall’alto.
Todd Saunders non è nuovo alla progettazione di segni territoriali panoramici: la vertigine di Aurland Lookout (2002, realizzata in collaborazione con Tommie Wilhelmsen), dalla statica eccezionale resistente alla potenza di alluvioni e nevicate; l’installazione scultorea Stokke (2011, con Attila Béres e Ken Beheim-Schwarzbach), gioco di scale in legno e acciaio collocato nel punto più alto della foresta di Vestfold (a ovest di Oslo); fino alla costruzione rigorosa delle forme a Sarpsborg, a cui si affiancano materiali scelti per condizioni climatiche al limite: legno grezzo, caldo e chiaro trattato con olii naturali per le piastre, Cor-ten per le sette folies e per il muro lungo la rampa, decorato con icone intagliate che rimandano alle differenti fasi temporali della storia nazionale.
Il progetto dello spazio pubblico vuole proporsi come polo culturale per gli abitanti e potenzialmente anche per chi transita ogni giorno sull’autostrada, contribuendo alla costruzione d’immaginari collettivi che sfruttino il potenziale di attrazione, la ricchezza figurativa ed emozionale dell’area adiacente: cappelle medievali, rovine di fortezze e manieri, antiche aree di sepoltura, la più alta concentrazione d’incisioni vichinghe in Norvegia.
A operazioni di lunga durata, ardite ed estese come la ormai nota passerella pedonale di Reiulf Ramstad Architects a Trollstigen, si affiancano interventi circoscritti sul territorio ma ugualmente significativi come quello qui presentato, commissionato nel 2004 a Saunders Architecture dal Norway Highway Department con il Regional Government e la cooperazione di numerose municipalità locali. Nello scenario di un generale potenziamento infrastrutturale e miglioramento di accessibilità della Norvegia, la progettazione d’itinerari di viaggio estivi ecosostenibili e luoghi di sosta o fruizione panoramica lungo le National Tourist Routes è la strategia principale scelta per valorizzare la più grande ricchezza del paese: la natura.

Autore

  • Caterina Pagliara

    Architetta e giornalista pubblicista, vive e lavora in Regno Unito dove svolge attività professionale e di consulenza nel campo dell’edilizia residenziale e dello sviluppo immobiliare. Dopo la laurea, consegue un dottorato di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica presso il Politecnico di Torino. Interessata agli elementi strategici e managariali della pratica di architettura, consegue un Master of Business Administration. Ha collaborato con istituti universitari per attività di docenza, tutoraggio di workshop internazionali di progettazione architettonica e come referente di ricerca storica su progetti urbani strategici, in Italia e all’estero. Coltiva la passione per la scrittura, i viaggi, la tutela ambientale e il giornalismo d'inchiesta. Collabora con «Il Giornale dell’Architettura» e «Abitare»

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Last modified: 10 Luglio 2015