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Laura MilanWritten by: Professione e Formazione

Schindler Award 2011: le idee degli studenti per un mondo senza ostacoli

Berlino. Una vivace cerimonia di premiazione ospitata dalle sale del Kosmos, cinema da Ostalgie sulla monumentale Karl Marx Allee, ha concluso l’edizione 2010 dello Schindler Award. Promosso dalla multinazionale Schindler, dal 2003 premia ogni due anni progetti di studenti europei e l’attenzione alle tematiche dell’«accessibilità per tutti» nei programmi di insegnamento e ricerca delle Università.
Come in ogni edizione, il tema di lavoro era concreto: la trasformazione di una parte del Parco olimpico di Berlino che, su un terreno altimetricamente irregolare nel margine occidentale della città, ha ospitato le Olimpiadi del 1936. Area parzialmente chiusa al pubblico che conserva ancora tracce del passato nazista, doveva essere trasformata da un complesso sportivo e per il tempo libero e da un albergo da 150 stanze, ben collegati alle stazioni dei trasporti pubblici. Il tutto completamente accessibile ai diversi problemi della disabilità permanente e temporanea nei percorsi e nelle strutture. I premi in palio erano consistenti, come importante è stata la partecipazione delle scuole. I premiati e i menzionati fra i progetti sono stati infatti valutati dalla giuria presieduta da Françoise-Hélène Jourda fra 174 candidature (in incremento rispetto alle 125 della scorsa edizione), che si sono contese il montepremi di 12.000 euro (5.000 al primo, 3.000 al secondo, 2.000 al terzo e 1.000 per il quarto e il quinto), mentre le scuole si sono battute per i 50.000 euro complessivi (25.000 alla prima, 15.000 alla seconda e 10.000 alla terza classificata).
Fra i progetti degli studenti (tra cui si segnala il quarto posto del fiorentino Arturo Isacco Panichi), il tema dell’accessibilità è richiamato dalla proposta vincente fin dal nome, che si deve a Simon Moser, Daniel Meier e Simon Peter Roesti dell’Università di Scienze applicate di Berna (tutor Guy Lafranchi e Peter Berger): «Link it» connette tutte le parti del progetto distribuendole lungo il percorso, fluido ma chiaro, tra le fermate della U e della S Bahn e l’anfiteatro Waldbühne. I secondi classificati, gli svedesi Haydar Alward e Mikael Pettersson dall’Università di Lund (seguiti da Abelardo Gonzalez, Morten Lund e John Cramer), attraverso «Made to Measure» declinano il tema in chiave nordica, concentrando i nuovi inserimenti e lasciando a una struttura di distribuzione in legno (molto apprezzata dalla giuria) la gestione dell’accessibilità del Waldbühne. Arrivano infine dalla Siberia, dall’Università statale tecnica del petrolio di Ufa, Milyausha Gabdrakhmanova, Tatyana Polyakova e Inna Tarasova, vincitrici del terzo premio: seguite dai docenti ldar Sabitov, Donat Akhmetshin e Elena Donguzova, hanno ideato e presentato in forma originale e accattivante il coloratissimo «Colordot Park».
Alla Russia va un doppio riconoscimento: i docenti si sono infatti aggiudicati il primo premio tra i progetti didattici e di ricerca delle Università (oltre che per il supporto dato agli studenti), seguiti dai tedeschi dell’Università Bauhaus di Weimar (Hilde Barz-Malfatti) e dai serbi dell’Università di Belgrado (Eva Vanista-Lazarevic e Aleksandra Djukic).
Mentre l’avvio ufficiale della sesta edizione si attende per settembre, il prossimo appuntamento è già fissato dalla nazionalità dei vincitori: in Svizzera per il 2012.

Autore

  • Laura Milan

    Architetto e dottore di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica, si laurea e si abilita all’esercizio della professione a Torino nel 2001. Iscritta all’Ordine degli architetti di Torino dal 2006, lavora per diversi studi professionali e per il Politecnico di Torino, come borsista e assegnista di ricerca. Ha seguito mostre internazionali e progetti su Carlo Mollino (mostre a Torino nel 2006 e Monaco di Baviera nel 2011 e ricerche per la Camera di Commercio di Torino nel 2008) e dal 2002 collabora con “Il Giornale dell’Architettura”, dove segue il settore dedicato alla formazione e all’esercizio della professione. Dal 2010 partecipa attivamente alle iniziative dell’Ordine degli architetti di Torino, come membro di due focus group (Professione creativa e qualità e promozione del progetto) e giurata nella nona e decima edizione del Premio architetture rivelate. Nel 2014 costituisce lo studio associato Comunicarch con Cristiana Chiorino

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Last modified: 10 Luglio 2015