Nellattuale panorama architettonico italiano (per fortuna cè anche qualche benedetta eccezione!) compare quasi dovunque un velleitario impegno (si fa per dire) formalistico.
Nel numero di ottobre-novembre di questo Giornale ho letto un significativo contributo di Franco Purini, architetto che stimo moltissimo, il quale porta a suffragio delle sue tesi un progetto che prendo ad esempio per esprimere qualche opinione. La torre Eurosky (nel disegno) che sta sorgendo nel quartiere dellEur è un «grattacielo» che oggi è appena cantiere ma che è già sfruttato commercialmente con abbondante pubblicità, anche grafica, sulla stampa. Si tratta di un edificio del quale si reclamizza pomposamente: «La tua casa, nel punto più alto da cui guardare il mondo». È alto infatti trenta piani, sui quali troneggia uno strano «attico» guarnito da due piani, inclinati secondo altrettanto gratuite direzioni opposte, la cui presenza è spacciata dalla proprietà come «un progetto modernissimo e rivoluzionario [!] per esclusività e tecnologia
». E sempre nella sbandierata pubblicità, è definito «miglior edificio tecnologico ed ecosostenibile»: aggettivo, questultimo, ormai immancabile. Si tratta invece a mio avviso di unespressione appariscente, forse anche gradevole, una volta si sarebbe detto «di facciata»; termine solo formale che, ahimè, ritenevo fosse stato cassato per sempre dalla cultura architettonica dopo linsegnamento lasciatoci dai grandissimi maestri del recente passato quali, ad esempio, Wright, Le Corbusier, Aalto, Gropius ecc. Concludendo, a chi giova tutto ciò oltre naturalmente al
legittimo ritorno economico della società proprietaria del fabbricato? Ai giovani studenti di Architettura certamente no. Allo skyline dellEur (al momento fortemente insidiato anche dal paventato autodromo per la Formula uno) neanche. Neppure alla corrente cultura architettonica che, però, negli ultimi anni risulta
desaparecida. Di sicuro, insomma, solo allufficio vendite della società ma forse anche ad alcune archistar assai attente alla propria
immagine.
Benedetta quindi, per esempio, la presenza qui a Roma del bellissimo esempio anche se non più giovanissimo della Rinascente di piazza Fiume firmata da Franco Albini, geniale e ancora modernissimo progettista: tuttaltra sensibilità seppure anche allora al servizio di unattività commerciale di altissima qualità; il che non guasta.
Articoli recenti
- Piazza Augusto Imperatore, la magia romana del piano inclinato 9 Luglio 2025
- Osaka, strani sogni per il post-Expo 9 Luglio 2025
- Andrea Bruno (1931-2025) 9 Luglio 2025
- L’archiviaggio. Ponente ligure tra architettura, speculazione e lusso 9 Luglio 2025
- Marucci: Camerino, fortino della cultura urbana 7 Luglio 2025
- Barcellona, le sorprese di Casa Batlló: ecco i colori di Gaudì 4 Luglio 2025
- Oltre l’algoritmo: morfologia, cittadinanza, trasformazione 2 Luglio 2025
- Architettura e fascismo, storie di un’eredità complessa 2 Luglio 2025
- Gli edifici del futuro: smart home e domotica 2 Luglio 2025
- Expo di Osaka, i padiglioni nazionali: meraviglia e disorientamenti 1 Luglio 2025
- Michele Talia confermato presidente dell’INU 30 Giugno 2025
- Sobria ed eterea, Grace è la nuova collezione Keope ispirata al limestone 27 Giugno 2025
- Riqualificazione energetica: tutto quello che devi sapere sugli incentivi 26 Giugno 2025
- Bunker, paure, tanti progetti. Così sta cambiando Tel Aviv 25 Giugno 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata