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Graziella TrovatoWritten by: Città e Territorio

Edifici pubblici a Madrid: meno mercato globale, più mercati municipali

Madrid. A poco più di un mese dall’apertura il nuovo Mercato di San Antón è già un punto di riferimento. Situato nel centrale quartiere di Chueca, l’edificio, progettato dai madrileni QVE Arquitectos (José María García del Monte e Ana María Montiel Jiménez), sostituisce il mercato razionalista costruito nel 1945-46 e demolito nel 2007 nell’ambito del Piano municipale di Innovación y transformación de los mercados. La capitale conta ora 46 mercati di quartiere strutturati in una rete storica che si attiva nella seconda metà dell’Ottocento con il Plan general de mercados, destinato ad assicurare maggiore igiene e controllo dei prezzi nel commercio alimentare. La tipologia è quella dei mercati traianei a Roma: un edificio in cui convivono numerosi negozi e botteghe. Dei primi, costruiti a immagine delle Halles parigine, resta il mercato di San Miguel, unico sopravvissuto alle continue demolizioni e sostituzioni che il Comune porta avanti da inizio Novecento. L’assenza di vincoli patrimoniali ha causato la scomparsa di opere significative, come il mercado di Olavide di Francisco Javier Ferrero.
Il vecchio mercato di San Antón costituiva un’opera minore. La demolizione è parte di un investimento di 104 milioni, di cui circa 24 finanziati dal Comune che dal 2004 è intervenuto su 35 mercati: tra questi il mercato Barcelò, attualmente in costruzione su progetto di Nieto e Sobejano («Il Giornale dell’Architettura» di luglio-agosto 2010 aveva pubblicato la sede temporanea). QVE Arquitectos ha concepito l’edificio come un monumento urbano: 7.354 mq di superficie per un costo di 14,75 milioni. All’articolazione scalare e al rivestimento è affidato il dialogo con il contesto, caratterizzato da un tessuto residenziale eclettico. Il volume compatto, rivestito da una pelle ceramica continua, è articolato in tre fasce cromatiche che alludono astrattamente alle tre componenti delle fabbriche tradizionali. In questo caso la fascia basamentale è realizzata in basalto, che contrasta con il mattone massiccio utilizzato negli spazi interni e nella parte superiore dell’edificio, dove si apre una terrazza con vista alla calle Augusto Figueroa. Il carattere monumentale è accentuato dall’assenza di aperture e dalle dimensioni della porta di accesso (che abbraccia due piani dell’edificio) e dell’insegna metallica situata nella facciata principale. Ma il vero successo del mercato consiste nella concezione spaziale e funzionale dell’interno in cui convivono su tre livelli tre forme di commercio: ipermercato al piano terra con accesso indipendente; mercato tradizionale al primo piano; degustazione di prodotti internazionali e galleria d’arte al secondo; bar e ristorante con terrazza nell’attico. La corte centrale diafana, ricoperta e illuminata da un lucernaio in struttura metallica e pannelli solari in vetro trasparente, è il catalizzatore del mercato. La superficie vetrata che delimita l’attico introduce il paesaggio urbano all’interno dell’edificio. I dettagli, in lastre di vetro e lamine di acciaio Cor-ten, richiamano l’estetica industriale propria degli antichi mercati municipali. Al di là di alcuni problemi tecnici nella messa in opera dei materiali di facciata, l’edificio costituisce un nuovo spazio pubblico versatile al servizio della città.

Autore

  • Graziella Trovato

    Nata a Vittoria (Ragusa), si laurea in Architettura a Palermo nel 1994 e consegue un dottorato di ricerca presso l'Universidad Politecnica di Madrid nel 2004, dove è attualmente ricercatrice a tempo pieno. È autrice del libro “Des-velos. Autonomía de la envolvente en la arquitectura contemporánea” (Akal 2007) e curatrice del volume “Architetti Italiani in Spagna” (Mancosu 2010) con AIAC. Ha partecipato a diverse pubblicazioni collettive come “Social Hosing & the City (Ministerio de la Vivienda 2009), “La Torre de Cristal” (Turner 2010), “Worldwide Architecture” (UTET 2010), Il valore della classicità nella cultura del giardino e del paesaggio” (Grafill 2010) e “Ciudades posibles” (Lengua de Trapo 2003). È editor della rivista “Ciudad y Territorio. Estudios Territoriales” (Ministerio de Fomento) e corrispondente per la Spagna de “Il Giornale dell’Architettura”, “Compasses Architecture & Design” e PressT/letter. Ha collaborato con riviste come “Arquitectura Viva”, “L’Arca”, “Pasajes”, “Arqutiectura” (COAM) e “Informes de la construcción”. Dal 1994 svolge attività professionale a Madrid con Luis Moya realizzando studi urbanistici e progetti di diversa scala

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Last modified: 18 Marzo 2016