Lintera la storia della città in una stanza: è ciò che colpisce visitando la cinquecentesca chiesa di SantAniello sulla collina di Caponapoli, che fu per secoli lacropoli fortificata della città greca. Secondo la tradizione, nella chiesa furono tumulate le spoglie di Santo Aniello ma la storia del degrado, come spesso succede a Napoli, è ben più complessa di quella degli accadimenti. Dopo i danni dovuti ai bombardamenti della guerra, e dopo un lungo periodo di abbandono e incuria (crollo del tetto ligneo e spoliazione di molti reperti marmorei), negli anni sessanta iniziarono i restauri. A fine anni settanta furono rinvenuti i reperti delle mura greche e romane della città e alcune tombe di epoca medioevale. «Sono subentrato nella seconda metà degli anni ottanta», ci racconta larchitetto Ugo Carughi, autore del restauro in collaborazione con Luigi Picone, «realizzando un progetto per un centro di sperimentazione teatrale per Mario Martone, vincitore di un premio europeo per il recupero dei monumenti». Il cantiere di restauro, condotto dalla Soprintendenza per i Beni architettonici paesaggistici storici artistici ed etnoantropologici per Napoli e Provincia, è avanzato lentamente, concludendosi solo oggi, dopo mezzo secolo; ma almeno ha restituito un nuovo luogo alla città, uno spazio dove il tempo viene ritrovato, nel vero senso della parola. Carughi (grazie a un finanziamento Mibac di 200.000 euro) è infatti riuscito a ricavare nella chiesa uno spazio sincronico in equilibrio tra conservazione e contemporaneità: un monumento antico, trattato con tecnologie e materiali allavanguardia, che non trascura gli effetti scenici. Sul grande vuoto rettangolare al centro della navata sono allineate passerelle in vetro strutturale sostenute da travi a sbalzo, anchesse in vetro strutturale (calcoli degli ingegneri Mario Migliore e Donato Cardano); al centro è possibile vedere le mura greche della città, le mura di costruzioni di epoca augustea e le tombe medioevali; accanto allaltare maggiore, sotto un calpestio in vetro, si scorge labside di una cappella depoca paleocristiana. Attorno al grande vuoto sono collocate panche girevoli per 62 posti.
Articoli recenti
- La vision di Trump per Gaza: must (con Musk) 1 Marzo 2025
- Siza, le altre, gli altri: tra interviste e omaggi 26 Febbraio 2025
- Spazio pubblico, la formula messicana 26 Febbraio 2025
- Case, cose, chiese: carismi universali e microstorie di riuso 25 Febbraio 2025
- Città del Messico, la comunità che costruisce e cura i suoi presidi 22 Febbraio 2025
- Immeuble Molitor, se il restauro di Corbu è troppo grigio 19 Febbraio 2025
- Bologna, in Montagnola spunta Filla: nuova foglia in cerca di linfa 19 Febbraio 2025
- Parigi si muove sottoterra: Villejuif e la stazione di Perrault 17 Febbraio 2025
- Le nature interiori di Villa Savoye 15 Febbraio 2025
- Architettura e qualità? In Francia hanno un’idea (e ora una strategia) 14 Febbraio 2025
- La Biennale di Carlo Ratti: Installazione? No, necessaria sperimentazione 12 Febbraio 2025
- L’Archintruso. Ecco il vero piano MAGA: Make Architecture Great Again 12 Febbraio 2025
- Intelligens, l’architettura dell’adattamento sbarca a Venezia 11 Febbraio 2025
- Un quartiere virale: Seul, lo stile Gangnam 10 Febbraio 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. a The Architectural Post, nuovo editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata